Fortino Udinese, Scuffet para tutto. Ma l'Inter dà segnali incoraggianti
Quando il portiere avversario è il migliore in campo, qualcosa vuol pur dire. E in effetti Simone Scuffet è stato una diga insuperabile nel posticipo della trentesima giornata, quella che poteva dare uno strappone, evidente, alla corsa Europa League per l'Inter. Invece i nerazzurri ora devono guardarsi dal Parma - che ha una partita in meno - e dall'Atalanta, distante cinque punti (quattro per effetto degli scontri diretti) per quel che riguarda la qualificazione in Europa. Erick Thohir ha messo come obiettivo principale il raggiungimento di una posizione per il ritorno in Europa - che ridarebbe blasone a un'Inter disgraziata - altrimenti pure Mazzarri potrebbe essere messo in discussione. Seppur nelle ultime due gare, probabilmente, i meneghini avrebbero meritato almeno tre punti in più, il rischio è quello di andare incontro a una piccola crisi, anche se il match contro il Livorno (sempre meno accreditato per la salvezza) è un'occasione irripetibile per tornare alla vittoria.
Quello che però non incoraggia è l'anemia offensiva che i nerazzurri stanno attraversando. Tante, tantissime le occasioni sbagliate sia contro l'Atalanta che con l'Udinese.
Dopo il match contro il Livorno toccherà a Sampdoria e Udinese, prima della partita della verità con il Parma. Portare a casa sei punti (con i gialloblù che devono affrontare le due capitoline più il derby emiliano con il Bologna) significherebbe mettere una seria ipoteca sulla qualificazione. Intanto Scuffet sogna il Mondiale, e l'Inter può avergli davvero dato una mano.