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Lazio, Lotito: "Bisogna seguire l'esempio tedesco per tornare grandi"

Lazio, Lotito: "Bisogna seguire l'esempio tedesco per tornare grandi"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 31 agosto 2014, 00:052014
di Ivan Cardia

Claudio Lotito, presidente della Lazio ospite in studio de La Domenica Sportiva, torna ancora sulla gara disputata oggi contro il Milan: "Partita stregata, ma siamo fiduciosi: dalle prove negative può uscire qualcosa di positivo, perché la squadra può prendere coscienza dei propri mezzi e delle proprie possibilità. Il Milan è entrato sul campo con grande determinazione, però la partita l'abbiamo fatta soprattutto noi. Bisogna vedere cosa succederà nel giro di 3-4 partite: può darsi pure che la mia squadra si renda conto che serve più cinismo".

Successivamente, il numero uno biancoceleste si è addentrato in un'analisi dello stato in cui versa il nostro calcio, sotto vari punti di vista: "Attraverso il sistema si possono creare le condizioni perché il campionato italiano torni di primo livello in campo internazionale. Le risorse sono poche, dobbiamo seguire l'esempio della Germania, dove non si guarda ai nomi, ma si punta alla valorizzazione del settore giovanile, come ha cercato di fare la Lazio. Bisognerebbe parlare sia guardando all'andamento economico del sistema, sia alle prospettive di alcune squadre. Bisogna entrare in una logica globale, la Germania in nazionale ha giocatori che sono di nazionalità tedesca acquisita. Ad esempio la Lazio è la prima società in Italia che sta formando l'academy, un progetto che formi anche al di là del profilo calcistico. Il calcio italiano è troppo attento ad elementi materiali.

Io l'uomo più potente del calcio? Mi sembra una visione riduttiva del quadro generale, perché io ho condiviso col presidente Tavecchio un percorso programmatico; sono entrato nel sistema 10 anni fa, rilevando una società con un debito enorme e 9 giocatori in rosa. Dopodiché è andata in utile e ha valorizzato i giovani, cercando di coniugare i risultati di bilancio con quelli sportivi. La tifoseria è un capitolo a parte, perché fa parte di un sistema italiano con logiche internazionali. Secondo me servono norme che consentano il ritorno delle famiglie allo stadio, punendo con severità i comportamenti criminali. Non si tratta di essere potenti, ma di introdurre un discorso di consociativismo".