Matteo Dotto: "Al Toro serve un vice per Immobile e Cerci"
Matteo Dotto è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Dotto è un giornalista di Mediaset e un gran tifoso del Torino. Con lui abbiamo parlato della sua squadra e in particolare del mercato e della promessa fatta da Ventura ai tifosi di provare a vincere almeno un derby.
Dopo l'ingaggio di Tachtsidis nessun giocatore è stato preso e la vicenda D'Ambrosio è in stallo. Nei prossimi giorni ci saranno delle novità oppure c'è la possibilità che il mercato del Torino si chiuda senza altri arrivi?
"Mah, penso sia abbastanza scontato aspettare gli ultimi giorni di mercato perché lo stanno facendo tutte le società e a maggior ragione avverrà così per la vicenda D'Ambrosio, poiché è una trattativa abbastanza difficile. Il Torino ha fatto l'errore di non rinnovare il contratto al giocatore un annetto fa e a questo punto è ovvio che sia lui sia il suo procuratore probabilmente cercano di andare a costo zero a giugno magari all'Inter e quindi in questo caso il Torino risulterebbe assolutamente fregato. La società granata sta cercando con una contromossa di rimediare e di ottenere qualche contropartita tecnica e Cairo vuole solo Botta, ma in ogni caso avere almeno un giocatore in cambio per D'Ambrosio. Sotto questo aspetto c'è stata la negligenza della società che non ha affrontato la questione del rinnovo del contratto di D'Ambrosio a suo tempo, come, invece, ha fatto e bene con Darmian. Rispetto al passato sul fronte del mercato ci sono minori urgenze da parte del Torino perché fino a prova contraria è settimo ed è chiaro che qualche innesto ci starebbe bene poiché la fascia sinistra senza D'Ambrosio è abbastanza scoperta, però comunque la squadra con Pasquale e addirittura Masiello ha ottenuto risultati. Secondo me la priorità è prendere un attaccante che possa essere un degno sostituto di Cerci e/o Immobile nel caso in cui uno di loro dovesse scontare una giornata di squalifica o restare fermo qualche giorno a causa dell'influenza, il Torino da questo punto di vista è abbastanza in difficoltà perché Meggiorini e Barreto sono i gemelli zero gol, numeri alla mano, e Larrondo, che è un giocatore che a me piace parecchio, è da tempo fuori a causa di un infortunio ed è uno che ha grandi qualità, ma non è un goleador per cui forse a questo punto è più importante avere un ricambio per Cerci e Immobile".
Il Torino sta cercando un ricambio per Cerci e Immobile?
"Questo è un mercato dove tutti cercano di spendere il meno possibile e il grande tormentone dell'affare saltato Vucinic-Guarin lo dimostra perché alla fine è saltato tutto per una questione di conguaglio, è vero che la piazza interista rumoreggiava, ma se la Juventus avesse dato un conguaglio in denaro oltre a cedere Vucinic per il trasferimento di Guarin, tifosi o non tifosi, la trattativa si sarebbe conclusa. Il Torino solitamente non è una società che spende e spande per cui è chiaro che ci sia una situazione di grande attendismo da parte di Cairo e magari negli ultimi giorni di mercato si spera di portare a casa qualche giocatore".
Cairo qualche tempo fa aveva detto che a gennaio sarebbero stati presi un paio di giovani, uno è arrivato e ora tutti si attendono almeno l'altro.
"Il mercato vero lo si deve fare pianificando a febbraio-marzo chi prendere nella sessione estiva del calciomercato. Nel mercato di gennaio si cerca qualche occasione o di tamponare qualche buco in caso di emergenza, quindi non mi aspetterei grandi cose. Se in passato magari c'è stato qualche colpo perché lo richiedeva la classifica io credo che con il Torino settimo e in buona salute sia a livello di gioco sia di risultati non si vedranno grandi acquisti".
Da giornalista e da tifoso crede che la squadra possa già puntare in questo campionato all'Europa League oppure è un obiettivo che va programmato dalla prossima stagione in poi?
"Spesso si programmano degli obiettivi che puntualmente non arrivano e il non aver programmato l'Europa League e magari ritrovarcisi sarebbe una piacevolissima sorpresa, ma non sarebbe assolutamente un dramma se non si centrasse la qualificazione perché comunque penso che i tifosi sarebbero contenti di disputare un campionato senza patemi d'animo e soprattutto vincendo il derby di ritorno a quasi vent'anni di distanza dall'ultimo successo nel 1995 (9 aprile, autogol di Maltagliati e doppietta di Rizzitelli, ndr)".
Tra l'altro la vittoria in un derby era stata promessa questa estate da Ventura durante la presentazione della squadra a Mondovì.
"Esatto, il Torino ha ventinove punti e ne meriterebbe sicuramente quattro-cinque in più, però paradossalmente delle venti gare che ha giocato il derby è stata una delle due partite peggiori in assoluto".
Sarà quindi difficile mantenere la promessa fatta ai tifosi?
"Io sono ottimista e fiducioso in questo senso, perché credo che il Torino al derby debba arrivare con una rabbia benefica e una carica fuori dal normale e soprattutto con la testa sgombra da paure di classifica e quindi potrebbe davvero essere la volta buona per vincerlo".
Adesso ci sono alcune partite propedeutiche e quasi tutte alla portata iniziando da quella con l'Atalanta, per proseguire con il Milan che fruisce dell'effetto Seedorf almeno in campionato e poi con il Bologna e il Verona. Tutte gare che misureranno il peso specifico del Torino?
"Sì, chiaramente poter fare sei punti nelle prossime tre partite e a naso potrei dire che firmerei per battere l'Atalanta, perdere con il Milan a San Siro e tornare alla vittoria con il Bologna in casa, sarebbe già tanta roba. Al derby si potrebbe arrivare in condizione di grande euforia e di tranquillità perché la classifica a quel punto non sarebbe certo un problema, anzi".