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Papin: "Seedorf merita la conferma. Milan, rimpiango di averti lasciato"

Papin: "Seedorf merita la conferma. Milan, rimpiango di averti lasciato"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 29 aprile 2014, 15:342014
di Antonio Vitiello

Ai microfoni di MilanNews.it Jean-Pierre Papin ci dà il suo punto di vista sulla stagione dei rossoneri, che segue con attenzione anche dalla Francia: "Diciamo che il Milan come tante squadre d'Italia accusa un po' di crisi. Ci sono meno soldi, tutti i grandi giocatori ormai preferiscono andare in Inghilterra e di conseguenza il Milan fatica a prendere dei campioni. L'anno è senz'altro deludente, ma ci può anche stare. Non ci può stare se anche la prossima stagione sarà così deludente: in quel caso sarebbe un disastro".

Clarence Seedorf è già a rischio esonero...
"Lui è arrivato in una stagione difficile, a mio avviso ha fatto molto bene e dovrebbe essere lasciato al suo posto. Magari l'anno porossimo se arrivano 2-3 giocatori il compito per lui potrebbe essere più facile. Ma se come dicono ci sono problemi con dirigenza e giocatori allora lo scenario cambia".

Anche ai suoi tempi c'erano frizioni all'interno dello spogliatoio?
"Il mio Milan era una squadra che vinceva e quando si vince tutto passa. Evidentemente dietro ci sono altri problemi, cose che non sappiamo. E si trovano scuse per giustificare questo momento".

Sul banco degli imputati Mario Balotelli: in un tweet ha detto di dividere l'Italia in due, a differenza dell'estero. In Francia, ad esempio, cosa si dice di lui?
"Che io ricordi anche in Inghilterra era difficile per lui. Per me è un gran giocatore ma caratterialmente lo conosciamo tutti. E se devo dirla tutta l'impressione è che lui abbia bisogno di far parlare di sé, di fare cose diverse dagli altri. E questo non va bene, nonostante come giocatore mi piaccia".

Mario Balotelli giocherebbe nel Milan dei suoi tempi?
"Direi di sì, perché ha talento e potrebbe ritagliarsi il suo spazio. Certo, difficile pensare al posto di chi, ricordando gli attaccanti dell'epoca".

La sostituzione non gradita con la Roma come la interpreta? In fondo nel suo Milan c'erano fior di campioni costretti a stare in panchina spesso
"I miei tempi però erano diversi, non esisteva la legge Bosman e c'era il limite dei 3 stranieri in campo, mentre noi eravamo in 6. Ci voleva pazienza e un po' di rimpianti ce li ho".

A che proposito?
"Il secondo anno non giocavo molto, così chiesi di andarmene. Andai al Bayern, altra grande squadra, ma mi feci male e non fu un'avventura fortunata. Col senno di poi sarei rimasto al Milan dove mi sarei tolto ancora grandi soddisfazioni".

Che ricordi ha della sua avventura in rossonero?
"Posso solo dire che per me è stato un privilegio giocare al Milan. Era sempre stato un sogno giocare per i colori rossoneri e ho avuto la fortuna di realizzarlo. Per me sono stati 2 anni incredibili, ricordo tutto della mia avventura: una squadra invincibile, a parte quel ko col Parma. Ricordo l'ultima giornata col Brescia, che sancì il nostro scudetto. Ricordo tutto e conservo i dvd di quell'avventura".