Balotelli, la salita inizia adesso
Che Balotelli fosse capace di partite come quella di ieri era già noto a tutti. La punizione che ha sbloccato le danze contro l'Udinese è stata pregevole, così come pressoché perfetta è stata la sua prestazione fatta di buone giocate ma anche tanta sostanza. Nel finale, ad esempio, è stato l'unico in grado di tenere alta la squadra. Ha tenuto il pallone lontano dalla sua area di rigore e guadagnato punizioni fondamentali per far rifiatare una difesa in affanno per tutta la ripresa. Nessuna sorpresa. Perché Balotelli è questo e anche altro. Un attaccante dotato di colpi che non hanno gli altri attaccanti italiani.
Gli appunti e le riserve hanno sempre riguardato altro. I comportamenti extra-campo e la preoccupante capacità di trasformarsi nel giro di qualche mese da punto di forza della squadra a elemento di disturbo dello spogliatoio. Queste le critiche feroci, ma sempre fondate, mosse a un giocatore dal potenziale enorme. Quel prima o poi ci ricasca che Mario non ha mai smentito con i suoi atteggiamenti. All'Inter, al City al Milan e anche a Liverpool, come rivelato pochi giorni fa dall'ex capitano dei reds Steven Gerrard: "Mi sono accorto che Mourinho aveva ragione su Balotelli: è davvero ingestibile.
E' un giocatore dal grande talento, con le potenzialità per essere un calciatore di caratura mondiale, ma non lo sarà mai a causa della sua mentalità e delle persone che ruotano attorno a lui. E' sempre in ritardo agli allenamenti, vuole sempre l'attenzione su di sé e dice le cose sbagliate sui social".
Parole forti, che non possono passare inosservate anche perché non rappresentano un caso isolato. Dichiarazioni che Balotelli dovrà smentire con i fatti, ma non ha già smentito come tutti, Galliani compreso, hanno provato a far credere subito dopo la gara contro l'Udinese. "E' un calciatore cambiato, è un uomo nuovo", ha detto sorridente il dirigente rossonero. Dichiarazioni giustificate per quanto visto finora, ma vere solo a metà. Perché per Balotelli la salita inizia adesso. A stupirci, nel bene o nel male, ha già abituato tutti. Nessuno, invece, è riuscito a godere delle sue giocate per troppo tempo. La strada intrapresa da qualche settimana è quella giusta, ma per parlare di giocatore nuovo sarà necessario macinare chilometri per mesi e mesi senza più smarrire la bussola.