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Casertana e Benevento non lesinano spettacolo ed emozioni. Focus sul match

Casertana e Benevento non lesinano spettacolo ed emozioni. Focus sul matchTUTTO mercato WEB
© foto di Dario Fico/TuttoSalernitana.com
sabato 21 marzo 2015, 07:052015
di Stefano Sica

Non ha deluso le attese della vigilia il derby tra Casertana e Benevento, di scena al Pinto nell'antipasto serale della 31ma giornata del campionato di Lega Pro/C. Spesso è capitato in passato che partite così si trascinassero via tra paura di perdere e ricerca ossessiva del risultato a tutti i costi, concedendo qualcosa anche al minimalismo pur di uscirne imbattuti. Falchetti e Stregoni hanno invece dato vita ad un match vibrante, emozionante e pieno di intensità. Per qualità e produzione di occasioni da rete. Primo tempo di marca rossoblù, ripresa da incorniciare per i giallorossi, a cui è mancato solo il gol per suggellare una superiorità evidente. Pari di conseguenza giusto e che semina sul campo diversi temi di approfondimento. Intanto si può dire senza pericolo di smentita che il punto raccolto fa bene ad entrambe. Principalmente sotto l'aspetto della classifica, che lascia inalterati obiettivi ed ambizioni delle due squadre. In questo senso è stato importante per la Casertana ritrovare, anche se a metà, prestazione e ritmi contro la prima della classe dopo il match non esaltante di Ischia. E per il Benevento era vitale dimostrare che, dopo il periodo di appannamento a cui erano seguite le contestazioni dei tifosi e gli interrogativi sulla solidità psicofisica della squadra nonché della stessa posizione di Brini, il blitz di Lamezia non era stato soltanto la goccia di un episodio destinata a perdersi in un mare di negatività. Chi ha sentenziato perentoriamente che i sanniti avessero esaurito stimoli e tenuta nervosa dopo il pari interno con l'Aversa Normanna, è stato servito. Perché la risposta è arrivata, netta e tassativa. Il Benevento c'è. E vivo e vegeto e non molla. E, se ha motivazioni forti e testa sgombra, è capace anche di proporre un'organizzazione di gioco fatta di buona qualità e preziosi equilibri. Sì, quel gioco tanto criticato (il più delle volte a giusta ragione) ma che ieri sera è piaciuto, soprattutto nella ripresa. Sugli scudi in particolar modo Campagnacci ed Eusepi, oltre al numero uno Pane che riesce a garantire sempre interventi da veterano.

Il primo, piazzato come ala sinistra nel 4-4-2 di Brini, autore di una staffilata stampatasi sul palo e non raccolta da Marotta solo per la prontezza di riflessi di Mattera. Il secondo, invece, protagonista di un duello tutto personale con Fumagalli, come al solito strepitoso e decisivo. Con la Casertana alle corde, troppo schiacciata e raramente capace di respirare con azioni di alleggerimento, si aveva la sensazione che i sanniti potessero passare da un momento all'altro. Tra i rossoblù il solo Cunzi, il migliore dei suoi senza trascurare comunque la performance di tutto il quartetto difensivo, ha provato a creare qualche grattacapo a Pane (da applausi una sua sforbiciata finita a lato). Tuttavia riavvolgendo il nastro della gara dal fischio di inizio del romano Marini, emerge una Casertana pimpante. Intanto furiosa nel proprio impatto sulla sfida a tal punto da chiamare al miracolo Pane con Mancosu e colpire una traversa con Cissè in una manciata di minuti. E poi sagace nel mantenere un sostanziale controllo delle operazioni non lasciando quasi mai profondità ai sanniti, tra i quali Marotta faceva il lavoro sporco tra le linee col solo Alfageme che tentava qualche incursione a destra (sua l'unica vera occasione del primo tempo con un tiraccio murato dalla difesa rossoblù). Senza rifornimenti in questa fase Eusepi. E' chiaro che la Casertana ha sofferto oltremisura la rinuncia improvvisa a Rajcic, elemento di lotta e di governo e quindi indispensabile per la mediana di Campilongo (solito 4-3-3 per lui). Fatto sta che il centrocampo rossoblù ha retto bene nei primi 45 minuti per la buona vena di De Liguori, il fiato lungo di Marano e l'imprevedibilità di Mancosu. Poi il calo nella ripresa, merito più di un Benevento arrabbiato che di una Casertana arrendevole. A tal punto da indurre Campilongo a non rischiare quando, infortunatosi Marano a una decina di minuti dalla fine, si è preferito non intaccare la mediana gettando nella mischia De Marco e non Diakite, unica punta rimasta in panca dopo l'inserimento di Caccavallo per Mancino. Insomma, ne è uscito un derby piacevole. Combattuto in campo e vissuto attivamente pure sugli spalti, dove le rispettive tifoserie non si sono risparmiati cori ostili e striscioni ironici. Il tutto in una cornice di oltre 5000 spettatori, tra cui 500 di fede giallorossa. Il giusto palcoscenico per due big del girone che hanno onorato tanta passione.