Crisi e periodi duri: i big della panchina aspettano, da Ancelotti in poi
I nomi tornano, rimbalzano. Seppur mai lo ammetteranno, per tutti quelli accanto a cui compaia il termine 'bilico' o 'graticola', questi cognomi sono oggi un incubo. Perché aspettano ma scalpitano. Attendono. Sperano nell'occasione giusta, ognuno a modo suo. Per parlare di crisi è presto, ma la Juventus riflette sul mercato fatto d'estate, la Roma su una squadra che non riesce a svoltare, il Napoli su continui alti e bassi, la Lazio su un'altalena difficilmente spiegabile. Chiaro. Nessuno, tra Allegri, Garcia, Sarri, Pioli, ma pure tutti gli altri, è oggi in discussione. Chi lo era di più, Stefano Colantuono, è stato rapidamente confermato dalla dirigenza dell'Udinese.
Però la lista dei tecnici liberi è lunga, prestigiosa. Continuamente il nome di Carlo Ancelotti viene accostato a grandi panchine. La Roma ci pensa, culla da lunghi mesi il sogno. Il Liverpool in Inghilterra, e lì si che Rodgers traballa, smentisce contatti ma altrettanto considera Sor Carletto il grande obiettivo. Alla stregua di un altro grande svincolato, Jurgen Klopp. E che dire di Vincenzo Montella, sempre legato da un contratto con la Fiorentina fino al 2017 ma bramoso di rimettersi in gioco. Lui come Cesare Prandelli, come Luciano Spalletti, ma pure come Marcello Lippi ed Alberto Zaccheroni, come Francesco Guidolin e Walter Mazzarri, senza scordare la lunga lista di altri svincolati che passa anche dai Filippo Inzaghi e dai Roberto Di Matteo. Per questo, in un'Italia paese d'allenatori, con nomi del genere in attesa, c'è poco da star sereni. Soprattutto perché l'Italia, ahinoi, è pure terra di allenatori esonerati. Ma non è certo questo l'augurio che facciamo a quelli ora in carica...