De Biasi: "Quagliarella va a mille, Vazquez da solo può cambiare le sorti"
Gianni De Biasi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. De Biasi è un ex giocatore e attualmente commissario tecnico dell'Albania. Ha allenato ripetutamente anche i granata: nel 2005-2006 facendoli tornare in serie A, successivamente al fallimento e nel campionato seguente, dopo essere stato esonerato e richiamato, ha mantenuto la categoria, ma questo non gli bastò per essere riconfermato nella stagione successiva, salvo poi essere nuovamente richiamato a cinque giornate dal termine per tentare ancora l'impresa di far restare nella massima divisione il Torino, cosa che gli è puntualmente riuscita, però nel corso del campionato 2008-2009 essere nuovamente esonerato da Cairo e al termine del torneo la squadra finì per retrocedere. Da giocatore ha indossato la maglia del Palermo dal 1983 al 1986. Con De Biasi abbiamo parlato dei granata e dei rosanero che si affronteranno questo pomeriggio.
La gara tra Torino e Palermo potrebbe rilanciare le due squadre che arrivano rispettivamente dalla prima sconfitta della stagione e da due passi falsi nei precedenti due match?
"Il Torino è sicuramente scosso dalla sconfitta in terra veneta e vorrà ricominciare la marcia che lo aveva visto fra i protagonisti della serie A. Dall'altro lato il Palermo avendo perso nelle due ultime partite vorrà tornare a vincere come aveva fatto nelle prime due gare di campionato. Entrambe le squadre, tutto sommato, stanno disputando un buon inizio di stagione, molto meglio di tante altre".
Per come fanno giocare le squadre Ventura e Iachini lei che partita si aspetta?
"Il Palermo è una squadra alla quale piace difendersi e riattaccare in velocità e queste sono anche le caratteristiche del Toro, magari i granata lavorano più sul possesso della palla e nella gestione della gara e poi sfruttano i grandi giocatori che sono in rosa come Quagliarella, che in questo momento sta andando a mille. Questa è una delle risorse importanti della squadra di Ventura. Bisogna ricordare che Iachini ha sempre squadre che sono "dure a morire", caratteriali. L'anno scorso con Dybala e Vazquez aveva due punte di diamante non indifferenti, ma anche Vazquez da solo può cambiare le sorti della squadra, di conseguenza il Torino deve stare attento a questo giocatore".
Con il Chievo il reparto che più ha deluso del Torino è stato il centrocampo. Problema che può incidere?
"Siamo all'inizio della stagione e le squadre non hanno ancora raggiunto il rendimento ottimale o l'equilibrio giusto, sono alla ricerca di queste cose entrambe e hanno bisogno di tempi d'assestamento. Il Toro da come è partito mi sembra ben messo, a parte mercoledì sera con il Chievo, ma ci può stare perdere a quindici minuti dalla fine con un'invenzione di un avversario che ha realizzato un gol bellissimo. La sconfitta è stata di misura e la partita era una di quella che avrebbe anche potuto terminare in parità e nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Non fa mai piacere perdere, ma è stata una sconfitta tra virgolette onorevole".
Si disputerà la terza partita in otto giorni, i due allenatori potrebbero decidere di effettuare un discreto turnover?
"Non penso che i due allenatori faranno grande turnover, siamo alla sesta partita c'è stata già una sosta per gli impegni delle nazionali e fra una settimana ce ne sarà poi un'altra.
Torino e Palermo hanno la loro identità e più i calciatori giocano insieme e meglio è soprattutto in questo periodo della stagione. Non credo che ci siano problemi particolari, anche se si è alla terza partita in otto giorni, perché se ce ne fossero già dopo cinque gare allora è meglio che gli allenatori s'interroghino sulla tenuta dei propri giocatori sia a livello fisico sia a livello mentale".
L'attuale classifica rispecchia i valori dei granata che sono quarti?
"E' presto per dirlo. Al momento, secondo me, la classifica è assurda perché ci sono squadre che alla lunga saranno davanti a quelle che oggi le sopravanzano, la Juventus su tutte, pur avendo perso ieri sera con il Napoli, ma anche la Roma che ha battuto il Carpi nell'anticipo e il Napoli, queste tre squadre avranno sicuramente un altro cammino in questo campionato".
Il Torino può arrivare ad aspirare a piazzarsi in modo da tornare in Europa League?
"Credo che il Toro possa raggiungere un tale obiettivo e che possa andare in Europa League direttamente perché ha qualità, giocatori, l'esperienza e la continuità tecnica, che ritengo fondamentale, per trarre il massimo dai giocatori che sono a disposizione per riuscirci.
Fra Torino e Palermo chi ha più da perdere oggi pomeriggio?
"Entrambe, per opposte ragioni. Il Toro perché gioca in casa. Il Palermo perché potrebbe inserirsi nell'alta classifica se dovesse vincere. Il Torino ha pressione da parte della piazza poiché ha iniziato bene la stagione, però Ventura saprà gestire in maniera ottimale le variabili, l'esperienza non gli manca. Questa partita rimane comunque fra quelle d'inizio stagione e come tale va considerata".
Partita che si risolverà con episodi oppure no?
"Dipende, bisognerebbe avere la fera di cristallo per dirlo. Il Toro per attitudine sa giocare e crea i presupposti per segnare e se riuscirà a giocare come sa portando avanti il progetto tecnico-tattico di Ventura ha maggiori possibilità di andare in gol, ma il rovescio della medaglia sono gli avversari. Dipenderà da quale atteggiamento avrà il Palermo sia psichico sia fisico, quindi è difficile pronosticare come si comporteranno le due squadre in campo. Le partite sono strane, basta pensare a quando una squadra va sotto di un gol, può reagire oppure no. Se si scatena una rabbia furiosa gestita in maniera ottimale può portare a ribaltare il risultato, ma se la si gestisce male, in maniera isterica, si finisce per prenderne altri gol. Il calcio è difficile da inquadrare, lo si può fare a gara in corso o alla fine, ma prima è quasi impossibile. Il Palermo potrebbe decidere di disputare una partita difensiva oppure offensiva e il Torino di conseguenza cambierebbe almeno in parte strategia".