Denis e la cessione bloccata. Cui prodest?
German Denis voleva tornare all'Independiente. In un'intervista a Radio La Red il centravanti dell'Atalanta ha ammesso candidamente quello che poteva essere un segreto di Pulcinella, poiché né il diretto interessato né il Diablo Rojo ha mai smentito il tentativo di riportarlo in Argentina dopo quattro fortunate stagioni a Bergamo. L'ultima lo è stata di meno, anche a fronte di un graduale - e neanche troppo lento - peggioramento delle proprie prestazioni. Sedici gol il primo anno, quindici il secondo, tredici il terzo e, infine, otto il quarto. Che non sarebbe nemmeno un brutto bottino, se non fosse che al netto dei gol c'è il poco movimento e l'incapacità di incidere per gran parte dei match della stagione. Se i nerazzurri hanno fatto fatica lo devono pure all'involuzione dei giocatori chiave, in primis di Denis, ma anche di un Carmona - trattenuto a forza dopo che il Siviglia lo ha corteggiato a lungo - inconcludente e un Cigarini apparso svogliato. Le note positive sono arrivate dai giovani, Sportiello e Zappacosta su tutti, da un Maxi Moralez finito in panchina nell'ultimo periodo e, almeno in qualche circostanza, da Gomez e Biava.
Ovviamente Pinilla, unico incedibile per il presidente Percassi.
Così German Denis ha parlato, spiegando anche di avere tentato di convincere i propri dirigenti di lasciarlo andare, ma che l'Atalanta ha deciso di non volerlo far partire. Questione probabilmente di opportunità, non solo di vil denaro: un nuovo attaccante che possa garantire una discreta alternanza con Pinilla costerebbe almeno tre o quattro milioni, ma in rosa c'è già il Tanque. Ma la porta è solo socchiusa, al di là di quanto detto da Denis. Perché è ovvio che se l'Independiente alzasse la posta in palio, ma non è semplice, allora l'affare si farebbe. Anche perché a chi conviene tenere in rosa un giocatore che pensa di andare a giocare in Argentina già dall'anno prossimo?