Cardone: "Profonda amarezza che si ripete. Parma merita altro"
Capitano del Parma di Baraldi e Carmignani, in grado di salvarsi anche dopo il crack Parmalat, Giuseppe Cardone parla ai nostri microfoni del fallimento del club: "Una profonda amarezza che si ripete, un'altra bella mazzata dopo quella di dieci anni fa. Con Ghirardi si pensava di aver svoltato e invece siamo da capo. I fatti degli ultimi mesi hanno fatto capire che si è passati dalla padella alla brace. Il mio pensiero va a chi è coinvolto in questa vicenda stucchevole, specie chi di mestiere non fa il calciatore e deve vivere con stipendi "normali". La mia vicinanza va a loro".
Oltre 200 milioni di debiti, ma com'è possibile?
"Incredibile... Probabilmente è possibile, ma non so davvero come. Di certo i duecento tesserati non hanno aiutato, anche perché pochi si sono rivelati degli affari per il club. Sicuramente avere una tale mole di giocatori non ti fa risparmiare. Spesso giocatori che non sono neanche passati in Emilia".
La via del fallimento era l'unica da percorrere?
"Credo sia il male minore, ma adesso è il momento di trovare persone serie, che vogliamo investire nel Parma ma non per farsi pubblicità o altro. E soprattutto è ora che chi ha fatto queste schifezze vada in galera e venga bandito dal calcio. Parma si merita altro".