Catania, Russotto: "Addio -9? Siamo ultimi, serve umiltà"
Primo gol con la maglia del Catania per Andrea Russotto, decisivo per alimentare la vittoria in rimonta contro l'Ischia. Dall'inclusione nei migliori 50 giovani talenti al mondo (era il 2007, unico italiano assieme a De Silvestri) alla Lega Pro, di cose da raccontare ne ha tante il fantasista etneo.
Subito in gol con la maglia del Catania, con una splendida punizione. Un commento sul tuo avvio di stagione.
"Sono felice del gol, perché al termine della gara sono arrivati tre punti fondamentali, perché era la prima davanti al nostro pubblico e perché è stato bellissimo vivere grazie a loro e con loro la rimonta, ricavando sensazioni positive e trasmettendo sensazioni positive. L'avvio di stagione? Anzitutto, a livello collettivo, è prezioso perché siamo riusciti ad azzerare la penalizzazione: adesso per noi comincia un secondo campionato, proseguiamo con umiltà e speriamo di fare bene. Sul piano personale, al di là dell'espulsione, il mio rendimento è in linea con quello dei miei compagni".
La penalizzazione ormai è alle spalle, quanto pesa psicologicamente aver già azzerato il -9 in classifica?
"Pesava più averlo, il -9. Toglierlo è stato fondamentale ma deve essere un punto di partenza, per noi. Il gruppo è compatto e di qualità: queste vittorie hanno generato maggiore attenzione intorno a noi ma sappiamo che c'è tanto da migliorare. Il mister dice che abbiamo notevoli margini di crescita: questa è la cosa più importante sulla quale lavoriamo ogni giorno".
A livello di obiettivi di squadra, nello spogliatoio di cosa parlate? Salvezza o altro?
"Salvezza, esclusivamente salvezza, non potrebbe essere diversamente proprio alla luce della penalizzazione e della nostra posizione attuale in classifica".
A livello personale, cosa ti aspetti da questa stagione?
"Sicuramente di far bene e di riuscire a togliermi qualche soddisfazione, ripagando la società per la fiducia mostrata in concreto con un contratto triennale".
19 presenze in Serie A fra Treviso e Napoli, sogni il ritorno nella massima categoria?
"Ovviamente, come tutti i giocatori che hanno avuto l'opportunità di calcare i campi di A e B, sogno di tornare nelle categorie superiori, magari con questa maglia; al momento, in ogni caso, non c'è spazio per i sogni ma soltanto per il duro lavoro".
Pensi che la nomea di grande promessa del calcio italiano a inizio carriera sia stata più un vantaggio o un peso?
"Non saprei, quando mi è stata data ero talmente giovane che nemmeno ci pensavo, si sono create aspettative importanti su di me ma in termini di maturità probabilmente non ero pronto, altrimenti non sarei in Lega Pro, quindi visto che non sono anziano - sorride - posso e devo riguadagnare stima e considerazione".
Tornando indietro nel tempo, cambieresti qualcosa della tua carriera?
"Darei più spazio ad alcune persone positive che ho incrociato sul mio cammino, ai loro consigli ed ai loro insegnamenti".