Polster: "Io, bomber e cantante ora sogno di allenare in A"
In occasione di Juventus-Siviglia parla una vecchia conoscenza del calcio italiano, nonché ex centravanti degli andalusi: Toni Polster. 51 anni, Polster è ancora adesso il miglior marcatore della storia della nazionale austriaca. Ai microfoni di Tuttomercatoweb ripercorre la sua carriera tra passato, presente e prospettive future:
Toni Polster, segue ancora il calcio italiano?
"Quando posso lo seguo, anche se in Austria non è facile poiché si privilegia la Premier League, la Bundesliga e la Liga. Ci sarà modo di vedere stasera la Juventus contro il mio Siviglia, squadra che mi è rimasta nel cuore".
In Andalusia ha lasciato grandi ricordi, avendoci giocato per tre anni. Possiamo dire che in Spagna ha avuto i suoi anni migliori?
"Certamente la Spagna è stata importantissima per me ma a livello mediatico anche giocare in Bundesliga è stato molto bello, visto che in Austria è il campionato più seguito".
Ha giocato anche in Italia, al Torino. Che esperienza è stata?
"A conti fatti molto positiva e senza dubbio formativa. Venivo dal campionato austriaco ed è stata la mia prima esperienza all'estero. Alla fine abbiamo sfiorato la qualificazione in Coppa Uefa, perdendo lo spareggio con la Juventus e abbiamo raggiunto la finale di Coppa Italia".
Perché ha lasciato l'Italia dopo una sola stagione?
"Il calcio italiano era molto difficile per le mie caratteristiche perché a mio avviso era troppo difensivo. Non a caso mi sono trovato molto meglio in Spagna, dove ho segnato con una certa regolarità perché la filosofia è quella di cercare di vincere. Al Torino invece si pensava soprattutto a non perdere e questo condizionava il lavoro degli attaccanti".
Crede che il calcio italiano sia cambiato in questi anni?
"Ho avuto modo di vedere la Juventus lo scorso anno contro il Borussia Dortmund e devo ammettere che il calcio italiano un po' si è aperto. Senz'altro è tra i migliori campionati al mondo".
La Juventus, oltre al Siviglia, affronterà un'altra sua ex squadra: il Borussia Monchengladbach
"Il girone della Juventus è il più complicato della Champions League. Il Gladbach è in ripresa e soprattutto in casa è avversario tosto, perché ha dalla sua un tifo appassionato che spinge la squadra. Detto questo la vedo un livello sotto Juventus, Manchester City e Siviglia che sono le squadre che si giocheranno la qualificazione agli ottavi di finale".
Lei è il miglior marcatore della storia dell'Austria. Cosa ne pensa della nuova generazione calcistica del suo Paese?
"Sono molto felice di vedere la crescita del movimento calcistico austriaco. La Nazionale si è qualificata a Euro 2016 ed è un traguardo, quello di una fase finale di un torneo importante, che mancava da Francia 1998 dove tra l'altro ho giocato. Non conto Euro 2008 dove l'Austria era il Paese organizzatore. Stanno uscendo talenti importanti, credo che ci siano i presupposti per ripercorrere le orme della generazione dei Prohaska, dei Krankl, della mia".
Non solo calcio per Toni Polster. A fine carriera ha anche intrapreso la carriera di cantante: frontman degli Achtung Liebe
"Facevo musica rock-pop e ho vinto un disco d'oro e di platino. Ma fare musica in Austria non è facile, le canzoni austriache passano poco alla radio. Perciò ho deciso di concentrarmi sul calcio. Sto iniziando a fare l'allenatore e il mio sogno è arrivare a guidare una squadra di Bundesliga, Liga o magari anche Serie A. Adesso alleno a Vienna, il Wiener Viktoria. Del resto il calcio è nel mio cuore".