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Salomone (Radionorba): "Bari, preoccupa la mancanza di gioco"

ESCLUSIVA TMW - Salomone (Radionorba): "Bari, preoccupa la mancanza di gioco"TUTTO mercato WEB
© foto di Emanuele Taccardi/TuttoMatera.com
giovedì 24 settembre 2015, 18:562015
di Ivan Cardia

Attesa come una delle squadre di vertice della Serie B, il Bari finora ha vissuto di alti e bassi, come testimoniato dalla pesante sconfitta in casa del Crotone. Per sondare l'atmosfera che si vive nel capoluogo pugliese, abbiamo sentito Michele Salomone, voce storica delle partite dei Galletti: "Al di là dei risultati, quello che mi ha colpito in negativo è stata la mancata crescita della squadra sul piano del gioco: io ho seguito tutto il pre-campionato, a partire dall'amichevole contro il Perugia e compresa la partita contro il Foggia in Coppa Italia, ma non ho visto passi in avanti, al contrario ho visto una squadra che sul piano del gioco è stata messa sotto un po' da tutti. La partita con lo Spezia è stata un episodio, vinta vivendo di emozioni, ma a vedere le cose con freddezza mi sembra che si faccia un passo avanti e due indietro. Contro il Pescara magari a livello di gioco ci si è svegliati un po' ma poi si è tornati indietro contro il Crotone".

Una partenza in controtendenza con un mercato vissuto da grande protagonista.:
"Sì, io sono stato anche a Sassuolo a vedere la partita con l'Atalanta, c'erano molti operatori di mercato e tutte pensavano che la rosa a disposizione fosse tra le prime due-tre della Serie B, per alcuni anche la migliore. È ovvio però che questa macchina deve essere in grado di andare veloce, di correre, altrimenti non funziona; anche perché a livello di operazione di mercato si è lavorato molto bene. Basti pensare che la squadra è stata costruita senza grosse spese, perché gli unici cartellini pagati sono stati quelli di Maniero e di Rosina dal Catania, per il resto sono arrivati giocatori in prestito o a scadenza di contratto. Il bilancio, a livello economico, è stato buono, però poi servono i risultati sul campo".

Adesso arriva una partita molto sentita, quella contro l'Avellino.
"Sì, ma anche se ci fosse un'altra squadra non cambierebbe molto: l'ambiente al momento non vede più di buon occhio il tecnico Nicola, che poi si complica la vita da solo, perché a Crotone sul piano tattico ha deciso di cambiare senza aver provato il nuovo schema, peraltro con Contini che già a gennaio aveva mostrato perplessità quando voleva impiegarlo nella difesa a tre, tanto è vero che è stato reintegrato in rosa solo quando si è tornati alla difesa a quattro. Indipendentemente dall'avversario, non dico che all'improvviso debba dare spettacolo e vincere, però vorrei vedere una crescita costante e graduale".

A proposito dell'allenatore, Nicola secondo lei rischia o è ancora prematuro parlarne?
"Penso che molto dipenda da come giocherà contro l'Avellino e contro il Latina: a prescindere dal risultato, che è sempre figlio di tante cose, io spero e mi auguro che il suo lavoro possa essere valutato sempre per il gioco espresso dalla squadra. Se non dovesse riuscire a migliorarlo e gli venisse concessa un'altra chance poi non si potrebbe andare oltre, perché l'ambiente rischia di diventare irrespirabile. Si può perdere giocando bene e uscire tra gli applausi, è il gioco che la squadra esprime a contare, perché giocando bene su 42 partite se ne vincono tante, giocando male no. Il risultato è quello che conta, ma con una squadra che gioca è più semplice ottenerlo, questa ha potenzialità incredibili e non le sfrutta, penso alle fasce laterali: nelle ultime tre partite non sono mai riusciti ad andare sul fondo, mentre tre gol su quattro contro lo Spezia sono nati da cross dalle fasce laterali".

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