Scibilia: "Appesi a un filo. Faremo di tutto per salvare il Venezia"
Si fa sempre più critica la situazione dell'Unione Venezia come testimoniano le parole del neo sindaco della città lagunare di questa mattina. Il presidente Yury Korablin infatti ancora non ha provveduto a ripianare le perdite con la società che appare appesa a un filo. Per fare il punto sulla situazione la redazione di Tuttomercatoweb.com ha sentito il direttore generale del club Dante Scibilia: "Siamo appesi a un filo e c'è sempre meno tempo per ripianare le perdite e iniettare nuovi capitali nelle casse societarie. C'è solo da aspettare di capire quali siano le sue intenzioni perché al momento non abbiamo segnali dalla Russia".
Oggi c'è stata una decisa presa di posizione del sindaco
"Le parole del sindaco sono condivisibili. Siamo sulla stessa linea d'onda come possono testimoniare le mie interviste passare. La società è un patrimonio della città e dei suoi tifosi e il sindaco ha tutto il diritto di esprimersi a riguardo. Presto ci confronteremo e cercheremo assieme una soluzione per salvare una storia lunga 100 anni, ma non possiamo pensare che abbia la bacchetta magica per risolvere questi problemi, che in alcuni casi non dipendono neanche da noi".
Nonostante le difficoltà c'è tanto da salvare
n questa società ci sono tante persone - dallo staff del settore giovanile in avanti - che hanno passione e hanno a cuore il destino del Venezia. Anche se da tempo non vediamo lo stipendio abbiamo sempre lavorato al massimo delle nostre possibilità e vogliamo continuare a farlo. Inoltre c'è un gruppo di tifosi che ci hanno sempre seguito con passione e dedizione nei momenti felici come in quelli difficili. Uno zoccolo duro da cui bisogna ripartire e a cui bisogna dare risposte precise".
Si aspetta un aiuto dalla città?
"Penso che ogni veneziano, secondo le proprie possibilità e competenze, darà una mano per salvare questa storica società e farà tutto il possibile. Ripeto però che ci sono ancora delle cose da risolvere per cui bisogna aspettare risposte chiare e precise dal presidente. Fino al 30 giugno potrebbe regnare l'incertezza e solo da dopo quella data potremmo cercare soluzioni alternative".