I due portieri e l'errore allo scadere di Purje - Top&Flop di Estonia-Svizzera
I TOP
L'esperienza di Inler - E' il vero cuore della Svizzera. E' il cuore ed è la testa. E poi è i piedi. Tutti i palloni passano dalle sue scarpette e vengono gestiti con grande esperienza. Accelera quando serve, decelera quando i suoi sono in affanno, fa girare il pallone quanso serve. Mostra anche personalità, tentando di svegliare i suoi nel primo tempo. Buona prova.
I due portieri - Semplicemente insuperabili. Sia Aksalu che Hitz hanno dimostrato di essere in una giornata di grazia, prendendo ogni pallone passasse dalle loro parti. Lo svizzero si è contraddistinto soprattutto per gli interventi in uscita, mentre Aksalu è stato bravo in più occasioni ad allungarsi e togliere le conclusioni avversarie dall'angolino.
La vivacità dell'attacco dell'Estonia - Con Shaqiri, Mehmedi e poi anche Embolo dall'altro lato, sembra quasi un paradosso. Eppure a sorprendere è la vivacità del reparto avanzato estone, che è riuscito a mettere più volte in seria difficoltà la retroguardia avversaria. Vasiljev ha dato filo da torcere a Djourou e Lusterberger, con i suoi dribbling e il suo talento. E' lui il migliore in campo, e il più vivace, dell'Estonia.
I FLOP
Le dormite difensive della Svizzera - Come una sirena, la difesa elvetica è andata a intermittenza. Spesso ha fatto bene, difeso in maniera ordinata. Ma poi, come in un black out, la luce si è spenta per qualche minuto. Troppe dormite, Petkovic ha da lavorare sull'attenzione dei suoi.
I primi venti minuti della ripresa dell'Estonia - Se nel primo tempo gli uomini di Pehrsson erano riusciti a fare benissimo, i primi venti minuti della seconda frazione sono stati un vero incubo. L'Estonia è scesa in campo con un piglio sbagliatissimo, sembrava quasi rimasta negli spogliatoi. C'è voluto il solito Vasiljev a suonare la carica e svegliare i suoi. Dal 65' in poi tutto è migliorato.
L'errore allo scadere di Purje allo scadere - Lo guardi e non ci credi. E pensi: che lo potresti segnare tu, che lo potrebbe segnare anche un'anziana. Vasiljev gli aveva servito un cioccolatino da scartare, semplicemente, a due passi dalla porta. Al penultimo minuto di gioco. Tutto perfetto, no? No. Purje non la mette dentro. Era più difficile sbagliarlo.