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Juve come terra di conquista, tendenza inconcepibile

Juve come terra di conquista, tendenza inconcepibileTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 20 febbraio 2015, 08:472015
di Gianluigi Longari

Nonostante sia l'unica rappresentante italiana nel calcio che conta, al di là del bottino raccolto in Europa League, e nonostante si appresti a dominare il campionato italiano per la quarta volta di fila, la Juventus continua ad essere considerata terra di conquista dai media stranieri. Dopo il turno di un Arturo Vidal che per tutta la sessione estiva scorsa era stato considerato più un giocatore del Manchester United che a potenziale disposizione di Allegri, ora è Paul Pogba a catalizzare l'attenzione nella totalità o quasi del calcio che conta. Una tendenza che non si limita peraltro al solo centrocampista francese, ma si estende a diversi altri elementi della rosa. A prescindere dalla loro importanza. Già, perché se la prospettiva di veder partire Fernando Llorente verso Londra sponda Tottenham spaventa il giusto, il discorso si modifica notevolmente se il riferimento diventa Carlitos Tevez.

Il trascinatore indiscusso della capolista, nonché simbolo di un campionato che lo vede come uno dei protagonisti più illustri, viene dipinto come smanioso di abbandonare uno dei progetti più soddisfacenti della sua carriera per fare ritorno anticipato alla Bombonera. Lo stesso Osvaldo, nel corso della sua recente presentazione con gli Xeneizes ha fatto eco al presidente del club lasciando intendere la possibilità più che concreta che ciò accada realmente a fine stagione. Discorso analogo per Morata, facendo leva sul diritto di recompra vantato dal Real Madrid, e passato nel dimenticatoio invece per Liechsteiner dopo mesi di chiacchiere soltanto dopo un rinnovo di contratto in realtà abbondantemente annunciato. Una situazione inusuale, per la capolista del campionato italiano, un torneo che certamente non è più all'altezza degli anni dorati ma che allo stesso tempo non può permettere che la possibilità di fare razzìa da parte di chiunque diventi una credenza diffusa e consolidata.