Juventus, con quei 40 chiedi di cambiare con due 20. Si sveglia la Roma! Napoli, Allan ok ora servono due difensori. Caro Avellino, ti scrivo...
Il mercato della Juventus divide. Sinceramente sono sempre stato uno che si schiera, a volte sbagliando altre indovinando, ma per ora rinvio il giudizio al 31 agosto. Quando l'Inter conquistò tutto con Mourinho decise di tenere tutti, per riconoscenza. Fu l'inizio della fine. La Juventus non ha vinto tutto, lo scorso anno, ma quasi. Sta cambiando molto e si sta muovendo bene. E' anche vero, però, che perdere Vidal, Pirlo e Tevez in un solo colpo potrebbe essere rischioso. Chi è arrivato farà la differenza, senza dubbio, ma ora con i 40 milioni di euro in cassa per la cessione di Vidal c'è solo una cosa da fare: prendere due calciatori da 20 milioni di euro. In difesa la Juventus non è ancora definita e il numero 10 serve come l'acqua di questi tempi di gran caldo. Allegri è un tecnico perfettamente aziendalista. Non è come Conte che ti fa il cinema se vuoi vendere un calciatore. Lui accetta la politica societaria ma pretende i rinforzi. In Italia c'è sempre un divario netto tra la Juve, il Napoli, le milanesi e le romane ma la Roma si sta svegliando e sembra che Sabatini abbia rassicurato Garcia, negli ultimi giorni, dopo un avvio di ritiro abbastanza turbolento. La Roma è forte ma non fortissima, prigioniera della sua storia. Francesco Totti deve capire, se davvero è tifoso giallorosso come si professa da una vita, che dovrà anteporre il bene della squadra al suo. Se Sabatini chiuderà il doppio colpo Salah-Dzeko, allora, ci alzeremo in piedi sul divano di casa e ci metteremo a fumare una sigaretta con Walter. Il problema della Roma, in questa stagione, sarà Rudi Garcia. Chi inizia con il mal di pancia la giornata non può che finirla...come tutti sapete. Oggi vedo: Juve-Roma-Inter-Milan-Napoli-Fiorentina e Lazio. Ovviamente non è neanche fine luglio e questa scaletta vale come un giudizio di Cassano sulla Tosca. A proposito di Cassano e Balotelli. Il calcio ti dà e ti toglie. Puoi avere tutta la classe innata di questo mondo ma se non ti comporti da professionista, alla lunga, il calcio non ti accetta più. Il Napoli cresce bene e Sarri è un gran lavoratore. Bisognerà dargli tempo e l'ago della bilancia sarà il comportamento di Higuain. Se l'argentino torna con entusiasmo il Napoli può svoltare, altrimenti sarà un problema. Allan è un grande acquisto e a centrocampo può ricoprire più ruoli; come Hamsik. Insigne sarebbe il top dietro Higuain e Gabbiadini. La difesa ha bisogno di Astori + 1.
Sarri è bravissimo in fase di non possesso e cura il minimo dettaglio in difesa, ma per una buona difesa servono ottimi difensori.
Infine, sfrutto questo spazio per rivolgermi ai tanti tifosi avellinesi che mi hanno scritto in questi dieci giorni. Non hanno capito cosa sia realmente successo e, ovviamente, hanno ascoltato solo una campana; quella più vicina e non quella distante 800 km. Premetto che la scorsa settimana ho chiarito personalmente diversi aspetti con il Presidente Taccone e ribadisco che io, io, io, io... (non è un errore di battitura) i panni sporchi li lavo sempre in casa. Se poi qualcuno decide di stenderli fuori, allora, il discorso cambia. Sono un tifoso irpino dall'età di 1 anno e, anche quando sono approdato alla tv nazionale, ho sempre precisato di essere irpino e non, genericamente, campano. Un anno mi chiesero di fare in video i collegamenti come tifoso del Napoli, per una trasmissione molto popolare. Mi dissero "tanto l'Avellino è in serie D, chi vuoi che se ne freghi". Rifiutai la proposta e qualche migliaia di euro perché non potevo ingannare la gente, fingendomi tifoso napoletano. Non ho mai voluto essere quello che non sono. Ho pensato ai tanti tifosi avellinesi, i quali, ogni volta, che torno in città, mi regalano affetto ed emozioni. Poi, nell'ultima stagione qualcosa è cambiato. La gente, prima di giudicare deve sapere; poi tragga le conclusioni che ritiene più giuste, non quelle capziose di qualche sito locale che ho puntualmente querelato per diffamazione, sia in sede civile che penale. Non ho colpe se il destino ha deciso di dividere le strade. Con Taccone ho sempre avuto un rapporto di stima, con De Vito di amicizia. Ma due anni fa accettai di "aiutare" un Direttore, nel quale ho sempre creduto sin da ragazzino. Mi chiese un colloquio con una persona a me cara. Voleva compiere un passo in avanti nella sua carriera. La cena a Monza, la stretta di mano, poi la retrocessione della squadra in questione e la retromarcia del Direttore. A qualcuno non è andata giù, ma ricordo che non fui io a cercare, mi limitai ad accogliere la richiesta di "aiuto". Sbagliando. Se qualcuno ti chiede una mano, meglio tagliarla; la riconoscenza in questo mondo non esiste. Fai del bene per conoscere l'ingratitudine. Ormai la frase l'ho capita. Per amore del Lupo mi sono fatto tanti nemici in altre piazze, ho combattuto contro i torti arbitrali subiti dai Lupi e ho provato ad agevolare trattative di mercato in favore dell'Avellino. Tutto questo non è bastato, ma l'importante è essere a posto con la propria coscienza e, nonostante il destino (o chi per lui) abbia riservato simpatiche sorprese, specifico che io per Avellino non sarò mai un "avversario".