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Klopp for the Kop. L'uomo giusto ma ad una condizione

Klopp for the Kop. L'uomo giusto ma ad una condizioneTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
mercoledì 7 ottobre 2015, 08:452015
di Marco Conterio

Pochi giri di parole. Passare da Brendan Rodgers a Jurgen Klopp è come risvegliarsi con l'arcobaleno dopo un giorno di nubi. Non di tempesta, s'intende, perché il nordirlandese ha valore inequivocabile. Però la sua avventura è finita alla scivolata di Steven Gerrard contro il Chelsea, quando Demba Ba strappò la Premier League dalle mani del Liverpool. Lì, sono andate giù, sino all'esonero di pochi giorni fa, anche le quotazioni di un tecnico che ha fallito molte cose.

Le colpe di Rodgers Non ha saputo più dare, da allora, un'identità tattica e di gioco ad una squadra sì ricca di talento ma dove i talenti sono di ottimo livello ma forse non da vittorie pesanti. Sakho, Skrtel, Moreno, sono buonissimi difensori, ma il paragone con le altre grandi non regge. Il Liverpool non ha un portiere all'altezza con Mignolet; Lambert la scorsa stagione e Ings in questa, pur al netto della rete nel derby del Merseyside dell'ex Burnley, sono acquisti sbagliati. Benteke, semmai, è il giocatore da salto di qualità, ma non Markovic, non Origi, non Ibe e persino non Firmino.

Mercato sotto accusa Sono stati sperperati, più che spesi, tanti soldi in queste estati, ma il Liverpool non è all'altezza delle altre grandi. Di chi le colpe? Di certo di Brendan Rodgers, che molti di questi colpi ha avallato. Però il mercato non è stato deciso solo dal nordirlandese. Un esempio: avrebbe voluto, un anno fa, Ashley Williams dallo Swansea per la difesa. Il club non lo ha considerato 'da Liverpool', e gli ha preferito altri giocatori.

Cosa deve cambiare La società, con Ian Ayre ma pure con tutta l'altra dirigenza, ha tante teste pensanti e decisioniste, cosa che certamente poco collimerebbe con la volontà netta e chiara di avere poteri pieni sul mercato di Jurgen Klopp. Il tedesco, per il quale è pronto un triennale, su questo era dubbioso. Vuole decidere i colpi, magari in accordo con la società, come faceva a Dortmund con il ds Zorc. Vuole i 'suoi' Ashley Williams, per intendersi. Per dimenticare quella scivolata di Gerrard e riportare il Liverpool dove merita. Il fatto che, oggi, in Inghilterra, l'arrivo di Klopp sia dato per cosa fatta è sintomatico di una cosa: il tedesco avrà poteri ampi sul mercato. La condizione primaria perché qualcosa, a Liverpool, cambi davvero.