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La nuova sentenza Bosman. Ma non c'è buonsenso

La nuova sentenza Bosman. Ma non c'è buonsensoTUTTO mercato WEB
giovedì 26 marzo 2015, 07:002015
di Andrea Losapio

Heinz Muller, ex portiere del Magonza - Mainz, in tedesco - potrebbe presto ritornare in campo. O, più probabilmente, subire del mobbing da parte del suo ex, e nuovo, datore di lavoro. La storia è paradossale: il club tedesco decide di non rinnovare il contratto al proprio estremo difensore, lui gli fa causa e la vince. Dopo due anni di contratto è giusto avere un tempo indeterminato: e il giudice Ruth Lippa (chissà se da ragazzina non abbia, con il nome di Cippa, partecipato a Mai dire Banzai) gli ha dato ragione. Il Magonza, chiaramente, è rimasto spiazzato da questa scelta, ai limiti dell'incredibile. E forse del ridicolo. Perché è chiaro che un atleta abbia delle limitazioni fisiche che non gli permettono di fare il proprio lavoro al meglio. Quella dei calciatori è stata, nel bene e nel male, sempre una categoria a parte, quasi protetta. Così diventerebbe addirittura rischioso mantenere un giocatore più di due anni nello stesso club, perché ci sarebbe un precedente che farebbe legare, fino alla pensione, un lavoratore.

E per una società calcistica è praticamente impossibile corrispondere un certo quantitativo di denaro a chi, poi, non va in campo, accrescendo il fatturato. In pochi anni arriverebbe un collasso socio-economico, rendendo il mondo del calcio una vera e propria giungla. E, piano piano, gli stipendi andrebbero azzerandosi, oppure legati solo di stagione in stagione, senza avere un ritorno sulla valorizzazione del cartellino.
Una sentenza che sarebbe più o meno paragonabile a quella Bosman, che a fine 1995 determinò la libera circolazione dei calciatori, equiparandoli a un normale lavoratore. E, ovviamente, un normale lavoratore può ricevere un indeterminato dopo due anni. Anzi, dovrebbe. Però c'è ancora quella cosa chiamata buonsenso: se diventasse giurisprudenza il calcio, come lo conosciamo ora, farebbe un balzo in avanti. Verso il burrone.