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Panchine e top player: rivoluzione totale. L'Italia osserva preoccupata

Panchine e top player: rivoluzione totale. L'Italia osserva preoccupataTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
lunedì 21 dicembre 2015, 07:302015
di Gianluigi Longari

L'effetto domino scatenato dal puzzle delle panchine più importanti d'Europa, rischia di avere delle ripercussioni clamorose anche sul prossimo mercato: al punto da sovvertire dinamiche che parevano ormai cristallizzate ed inattaccabili. Si parte dalle ufficialità, da Ancelotti nuovo tecnico del Bayern Monaco a partire dalla prossima stagione e già pronto a presentare una lista della spesa che vada a coinvolgere anche i giocatori più talentuosi del nostro campionato. Per esempio Bernardeschi della Fiorentina sembra essere sulla lista di Carlo Magno, al pari di quel Gonzalo Higuain che lo stesso Ancelotti identificò solo qualche settimana fa alla stregua della sua prima richiesta per la squadra che sarebbe andato ad allenare. Lascerà la Baviera Guardiola, e la scelta di sedersi sulla panchina del City come ammesso a denti stetti dall'attuale tecnico dei Citizens Pellegrini potrebbe riportare in Premier anche Luis Suarez. Il centravanti del Barcellona, infatti, è assistito dal fratello di Pep, e questo potrebbe rappresentare la chiave di volta per una trattativa da panico.
Capitolo Chelsea: dopo la suggestione Conte occhio a Simeone. L'argentino per Garra e carattere sembra essere il perfetto surrogato di quel Mourinho tanto amato a Stanford Bridge e che potrebbe a sua volta sedere sulla panchina dei rivali del Manchester United.

I contatti con i Glazer sono già iniziati, ed il "No, grazie" rifilato a Pallotta per succedere a Garcia potrebbe essere figlio di questa trattativa inattesa e scontata allo stesso tempo. Di certo unire la rivalità con Guardiola in una città come Manchster potrebbe rappresentare il capitolo calcistico mediaticamente più interessante dei prossimi anni di calcio ai massimi livelli.
Stravolgimenti in serie che, almeno per il momento, non sfioreranno l'Italia. Tutti i tecnici a rischio, a partire da quelli della capitale passando per Mihajlovic, salvano le rispettive panchine. Il compito più arduo sarà allora quello di tenerci stretti top player e top dirigenti (Ausilio-Tottenham è l'esempio più lampante) che siamo stati faticosamente in grado di raccogliere sotto le stimmate della nostra serie A.