Pres. Prato: "Ricorso al CONI per tornare ad avere 60 squadre in Lega Pro"
La Lega Pro deve essere formata da 60 club. E se non è possibile oggi, bisognerà ripristinare il numero nell'immediato futuro. A sostenerlo è Paolo Toccafondi, battagliero presidente del Prato, che a TuttoLegaPro.com racconta come procedano le battaglie per cambiare la Lega dall'interno. Riforma, elezioni e numero di squadre gli argomenti trattati dal numero uno toscano.
Presidente, alla fine la Lega Pro conta 54 squadre, nonostante le proteste...
"Ricordo che per regolamento la terza serie deve essere formata da 60 società. Per questo a fine mese io e altri presidenti presenteremo un ricorso al Collegio di Garanzia del CONI contro i criteri di retrocessione stabiliti dal presidente della FIGC Tavecchio il 4 settembre. Se all'appello mancano sei team è giusto che la situazione ritorni alla normalità il prima possibile: per questo chiediamo tre retrocessioni dalla Lega Pro con nove club promossi dalla Serie D. In questo modo il prossimo campionato , come da regolamento, tornerà a essere formato da 60 squadre".
Questo significa che siete contrari alla riforma?
"Siamo per la riforma dei campionati in modo convinto e lo abbiamo dimostrato poiché siamo l'unica lega ad aver già ridotto considerevolmente il numero dei club negli ultimi anni. Senza polemica, ricordo che le altre leghe hanno solo parlato di riforma. Siamo favorevoli a una discussione seria in cui capire quale sia il futuro della Lega Pro. L'augurio di noi presidenti è di avere un tavolo condiviso con tutte le componenti calcio, in cui partecipino i rappresentanti della prossima governance di Lega Pro. Serve definire tutti insieme la mission della Lega Pro e stanziare le relative risorse, instaurando, nel contempo, le regole a garanzia del sistema. Criterio, quest'ultimo, che deve valere anche per le altre leghe".
A proposito di nuova governance, vi sono novità sulle elezioni?
"Le società vogliono votare al più presto perché c'è esigenza di cambiamento e volontà di rimettere le società al centro della Lega. Il miglior risultato possibile per il Commissario Miele è che dia quanto prima ai club un'ipotesi di calendario per arrivare alle elezioni. Se Miele terminerà il suo mandato attraverso le elezioni di una nuova governance entro il 31 ottobre, sarà un traguardo estremamente positivo per lui e creerà le migliori condizioni necessarie per la nuova discussione nella prossima assemblea per l'approvazione del bilancio. A tal proposito le società si aspettano che nella relazione del bilancio emerga la verità sulle molte criticità che abbiamo evidenziato durante quest'anno".
Avete avanzato altre richieste alla Lega attualmente commissariata?
"Oltre il mandato, il commissario e i vice si stavano occupando di riscrivere parte dello statuto della Lega Pro. In questo caso sono certo che tali componenti abbiano estremamente chiara la richiesta avanzata durante l'ultima assemblea dalla stragrande maggioranza delle società che prevede la possibilità di eleggere i proprietari dei club, come avviene nelle altre leghe, per le cariche di vicepresidenti , con il mantenimento della facoltà di poterli indicare anche in Consiglio Federale, cosa mai fatta nonostante sia permessa da tempo. Abbiam chiesto, inoltre, di inserire l'istituto della fiducia verso la governance tramite maggioranza qualificata e il limite dei due mandati per ogni carica elettiva in Lega Pro".
Come vi state muovendo per le prossime elezioni?
"Stiamo organizzando una serie di incontri informali in cui i presidenti si riuniranno per discutere il futuro della Lega Pro. A tal proposito concordo con quanto esposto diversi giorni fa dal presidente della Lucchese, Andrea Bacci. Indipendentemente dalle persone, bisogna votare tutti insieme un programma condiviso, analizzando nel contempo i problemi della passata governance per cercare di trovare soluzioni".
Secondo alcune voci una parte dell'attuale Lega commissariata potrebbe presentarsi alle elezioni. Che ne pensa?
"Non so se le norme lo consentono, ma sembra quantomeno inopportuno che chi lavora in un periodo di straordinaria amministrazione sulle regole possa pensare di candidarsi".
Da un anno e mezzo conduce una battaglia per cambiare la Lega Pro. Cosa si augura per un futuro migliore?
"La nuova governance dovrà riparare i cocci del passato per creare un modello di Lega Pro sostenibile per le proprietà, cosa mai accaduta nei 35 anni in cui la mia famiglia è presente in Lega Pro. Se ciò non avverrà sarà una sconfitta per tutti, perché non saremo riusciti a cambiare nulla".