Saponara, il deserto di San Siro e SpaccaNapoli: top e flop del campionato

La Juventus continua nella sua marcia trionfale, stavolta senza guadagnare punti su una Roma comunque distante meno 15. Continua a giocare un calcio meraviglioso la Lazio dei Candreva e dei Felipe Anderson (con un Biglia maestoso in mezzo al campo), mentre nelle retrovie punto importantissimo dell'Atalanta a Napoli, pur con un paio di decisioni contestate. Si riprende anche il Milan, mentre per l'Inter è notte fonda.
I top
Riccardo Saponara - Doppietta più assist per il gioiellino empolese, passato come una meteora al Milan nonostante le caratteristiche tecniche da squadra superiore all'Empoli. Come Sarri, fantastico protagonista della marcia toscana e personaggio genuino di un calcio che, troppo spesso, premia al di là del merito.
Torna la Roma - Il gol di Daniele De Rossi non è la panacea a tutti i mali di una squadra eliminata giustamente dall'Europa League. Però i punti di vantaggio sul quarto posto, ora detenuto dalla Sampdoria, sono cinque. Garcia può sorridere, ma solo a mezza bocca: giallorossi non proprio entusiasmanti contro una squadra infinitamente inferiore.
Super Eder - Primo gol da nazionale italiano, con una punizione che lascia di stucco tutti quanti i presenti. Rischia di fare il bis poco dopo, freddando Handanovic, ma la sfera finisce alta di pochissimo. La differenza sta nel palo: lui prende quello interno, Icardi pieno. Questione di centimetri. Anche perché l'Inter non gioca male.
I flop
Il deserto di San Siro - Nessuno allo stadio, nessuno in panchina. Elio E Le Storie Tese, precursori dei tempi, ne parlavano per il Mondiale 1994. Chissà se dopo avere visto lo stadio meneghino, sempre pieno negli anni novanta, non sia scesa loro una lacrimuccia, seppur da interisti. Nel giorno in cui dieci mila tifosi del Borussia invadono Hannover per un match praticamente inutile, c'è il rovescio della medaglia dei tifosi milanisti. Che han vinto giusto quei due o trecento trofei più dei tedeschi negli ultimi trenta anni.
SpaccaNapoli - Al di là di quanto creato, tantissimo, e sbagliato, altrettanto, c'è un protagonista relativo nel pareggio degli azzurri. Calvarese fa un sacco di errori, dal gol non annullato a Pinilla al mancato vantaggio nei minuti finali. Ci sarebbero un paio di gialli mancanti a Britos o Inler, ma avrebbero un altro sapore. La realtà è che i partenopei, non dovessero centrare la qualificazione in Champions, non dovrebbero recriminare più di tanto con l'arbitro: ogni volta contro una piccola perdono punti, stavolta pure la testa.
Alessandro Lucarelli - Bene fuori dal campo, malino nel rettangolo di gioco, facendosi espellere al trentesimo e perdendo Maxi Lopez sull'uno a zero. Esce e la squadra ne trae beneficio, fino al gol di Molinaro che chiude la gara: Belfodil, nell'ultimo periodo, non segna nemmeno con le mani. Pure se salta mezza difesa.