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...con Trapattoni

...con TrapattoniTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
martedì 23 febbraio 2016, 00:002016
di Alessio Alaimo
"Juve e Bayern, forza societaria ma la partita di oggi è un imprevisto. Guardiola e l'addio anticipato...come il mio. Totti-Spalletti? Ci sono passato anch'io con Baggio, importante fare pace. Lucidità e passione, non sono ancora un pensionato..."

La Juve, il Bayern Monaco e il caso Francesco Totti. Giovanni Trapattoni parla in esclusiva a TuttoMercatoWeb della partita di questa sera tra i bianconeri e la squadra di Guardiola. E il Trap, in futuro, nonostante la carta d'identità dica che non è più giovanissimo, lo vede ancora su una panchina.

Juve-Bayern Monaco, che partita...
"Sono partite di grande intensità, sia sul piano psicologico che dal punto di vista della classifica. Entrambe le squadre hanno giocatori di caratura internazionale, non ci sono sicuramente carenze di personalità. Ma noi italiani, pur avendo sempre sofferto, questi confronti tante volte li vinciamo. Questa partita è un imprevisto".

Scusi mister, in che senso un imprevisto?
"Entrambe le squadre sarebbero candidate a vincere la Champions League e invece si sfidano già adesso".

Alla Juve serve la partita perfetta.
"Chiaro. Poi questo è un mese particolare. Febbraio, fino a metà marzo, è un periodo un po' delicato: infortuni, tanti impegni, le Nazionali. Il mio passato fa ricordare che bisogna fare attenzione alla settimana di allenamento e al recupero dei giocatori che magari sono stati più impegnati. Ma Allegri è preparato, spero abbia anche un po' di fortuna".

Guardiola e il Bayern, a fine anno l'ora dei saluti.
"Sembra che in questa società sia destino. Io avevo annunciato il mio addio a gennaio-febbraio, anche altri hanno fatto la stessa cosa. Ma la società è talmente forte che sa gestire queste cose. Un po' come la Juve".

Per la Juventus sembrava una stagione disgraziata.
"Brava la società a proteggere Allegri. Passano i giocatori e gli allenatori, la società rimane. La Juve ha una struttura padronale, fa storia ed equilibrio. I programmi vengono fatti anzitempo, la struttura va avanti da sola".

E alla Roma scoppia il caso Totti.
"Ci sono passato anch'io, più o meno. Dovetti portare Baggio in Corea nonostante non avesse recuperato completamente. Questa gente desta grande clamore nell'opinione pubblica, ma un allenatore ha il dovere di fare delle scelte. Spalletti allena la Roma, il giocatore deve mettersi a disposizione. Baggio, Del Piero, Totti... tutte leggende e quando succedono queste cose il clamore è più grande. Ma un allenatore - che comunque quando fa certe scelte è sereno - deve fare il bene della squadra. Non sempre puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca. Comunque, alla fine, mi sembra che Totti e Spalletti abbiano fatto pace. Bene così".

E lei? A parte Zamparini che la voleva a Palermo, tornerà in pista?
"Contatti - con il Palermo - che risalgono a quando avevo contatti con alcune Nazionali. Zamparini ha fatto bene a fare le sue scelte. Se qualcuno ritiene che sia ancora all'altezza per dirigere squadra e ambiente, vediamo... Sicuramente ho lucidità e passione, vedo tutte le partite e ragione come se fossi l'allenatore e dico «io farei così». Considerazioni personali, chiaro. Senza avere il polso della situazione. Ma mi sento ancora allenatore e non un pensionato"