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Fantini: "Con il Carpi vorrei vedere il Torino giocare con grande intensità"

Fantini: "Con il Carpi vorrei vedere il Torino giocare con grande intensità"TUTTO mercato WEB
© foto di Marco Farinazzo/TuttoLegaPro.com
giovedì 18 febbraio 2016, 13:062016
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Enrico Fantini è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fantini ha giocato nel Torino nella stagione 2005-2006, attualmente è un giocatore dell'Ama Brenta Ceva e tiene stage di perfezionamento tecnico sul calcio per ragazzi. Con lui abbiamo parlato del momento altalenante fra alti e bassi della sua ex squadra.
La vittoria con il Palermo ha un po' risollevato il Torino e il prossimo avversario è il Carpi penultimo in classifica, che tipo di partita si possono aspettare i tifosi granata?
"E' una partita che può nascondere delle insidie perché le squadre di Castori hanno nel dna il non mollare mai nulla, che rispecchia il carattere dell'allenatore. Mi aspetto quindi una partita molto organizzata sul piano del gioco. Il Carpi ha difficoltà di classifica, però, tutto sommato, sta giocando bene pur avendo giocatori, parlando con grande rispetto, che non sono punti fermi in serie A, ma stanno dimostrando grande voglia e attaccamento alla maglia per questo dico che la partita nasconde qualche insidia sotto l'aspetto caratteriale".
A inizio stagione tutti plaudivano il Torino per aver preso giovani di prospettiva e per i risultati positivi poi la squadra si è involuta e a gennaio è tornato Immobile a fronte della partenza di Quagliarella. Secondo lei perché l'andamento è diventato così altalenante?
"L'avvio di stagione del Torino ha creato nella mentalità dei granata, e quindi anche nella mia, l'idea che si sarebbe fatto un grandissimo campionato ad alti livelli, poi ci sono state difficoltà per infortuni fisici e, penso, anche per altri motivi che noi purtroppo non possiamo conoscere. L'arrivo d'Immobile ha dato grande entusiasmo sia alla piazza sia alla squadra, infatti, i risultati si sono visti e Ciro ha fatto tre gol e sette assist, quindi penso che da quando è arrivato il suo contributo l'abbia dato ampiamente e domenica scorsa ha fatto una doppietta con un gol anche su azione e si è sbloccato sotto questo punto di vista. Diciamo che l'attacco formato da Immobile e Belotti è bene assortito, sono due punte che corrono e si muovono molto non dando punti di riferimento alle squadre avversarie".
Forse i problemi del Torino risiedono più a centrocampo e in difesa?
"Il centrocampo è il reparto dove Ventura, probabilmente, ha cambiato di più, Acquah, Benassi, Vives, Gazzi sono stati alternati e questo potrebbe indicare che il mister ha notato che ci sono delle difficoltà maggiori. Di questo probabilmente ne ha risentito la squadra perché cambiare giocatori e interpreti del gioco muta sicuramente la prestazione".
Il centrocampo è stato anche il reparto dove c'è stato il maggior numero d'infortuni, ma le difficoltà, secondo lei, sono attribuibili al gioco, alle caratteristiche dei calciatori o alla sfortuna?
"Eh, bella domanda, se sapessi rispondere telefonerei a Ventura e gli suggerirei dove sta il problema, ma in verità nessuno lo sa che cosa può attraversare la mente di un giocatore.

Quando ci sono momenti di difficoltà il minimo errore lo si paga anche molto caro perché subentra la paura di giocare. Ritengo il gioco di Ventura di grande coraggio perché da Padelli ad arrivare all'ultimo degli attaccanti tutti devono sapere giocare a palla e anche molto bene e questo implica avere fiducia nei propri mezzi poiché il mister richiede un grande giro e possesso palla e a volte quando viene a mancare il coraggio è proprio in quel frangente che si commettono degli errori e le squadre avversarie ti puniscono e si finisce per subire".
Le statistiche evidenziano che la percentuale dei cross sbagliati è del 64,2 e quella delle palle perse del 54,6 come si spiegano tanti errori?
"La spiegazione è quella che dicevo prima, quando manca il coraggio si sbaglia spesso e nei momenti di difficoltà tutto diventa difficile, anche il passaggio più semplice è si trasforma in complicato e si cade in errore. Quando, invece, c'è entusiasmo, come accadeva a inizio stagione, tutto andava a gonfie vele, i giocatori erano carichi ed entusiasti e sbagliavano pochissimo, forse perché avevano una grandissima autostima. I dati sui cross e sulle palle perse sono un po' alti, ma è anche vero che giocando con il 3-5-2 oppure 5-3-2, chiamiamolo come si vuole, dipende se si è in fase offensiva o difensiva e anche dagli interpreti un conto se gioca Peres un altro Zappacosta così come sull'altra fascia se c'è Avelar o Molinaro, questi giocatori hanno caratteristiche diverse. Quando c'è un solo uomo sulla fascia fare tanti cross è un po' difficile perché per un solo giocatore coprire l'intera fascia è abbastanza complicato e quindi penso che la percentuale dei cross riusciti sia bassa proprio perché c'è un solo calciatore che deve presidiare uno spazio lungo".
Domenica con il Carpi che cosa la stupirebbe di più in negativo da parte del Torino?
"L'intensità, quando vedo le partite del Torino mi fa male che la squadra giochi a bassi ritmi, quando gestisce o cerca di gestire la gara senza aumentare il ritmo in certe situazioni, questo forse perché io sono sempre stato un giocatore più di corsa che di qualità. Durante le partite bisogna essere capaci di aumentare o diminuire il ritmo secondo le circostanze, mi dà fastidio vedere un ritmo piatto dal fischio d'inizio a quello finale. Vorrei vedere un Torino che alterna aggressività a momenti in cui gestisce la palla, controllando le situazioni con l'aumentare e il diminuire la velocità dell'azione del gioco".
L'essere aggressivi e giocare a un ritmo elevato sono decisioni che si prendono in allenamento durate la preparazione della partita oppure in campo mentre si gioca?
"Dipende dall'allenatore, infatti, prima quando parlavo dei moduli 3-5-2 oppure 5-3-2 l'utilizzo di uno o dell'altro avviene a seconda che la mentalità degli uomini di fascia, impiegati più alti o più bassi, sia propensa nello specifico a offendere o a difendere".
Un pronostico per domenica?
"Eh, io sono un granata, quindi dico che vince il Torino, ci mancherebbe non posso mica dire diversamente. Penso sempre positivo e dopo aver visto la partita con il Palermo, che è andata molto bene, presumo che domenica faranno una grande partita".