FIFA, Infantino: "Non sono il candidato dell'Europa, il calcio è universale"
Fresco di elezione al ruolo di presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha risposto in conferenza stampa alle domande dei cronisti: "È un piacere sedere di fronte ai giornalisti adesso per questa conferenza stampa. Per domattina avete già i titoli: la novità è che Gianni Infantino è il presidente della FIFA, per il resto avremo tempo. Vorrei ringraziare lo staff della FIFA, che ha attraversato un periodo difficile: conto su di loro, credo in loro e insieme faremo grandi cose. Vorrei parlare anche alle federazioni, alle leghe, alle squadre, ai giocatori, ai tifosi: sarete fieri di quello che farà la FIFA per il calcio. Entriamo in una nuova era, oggi c'è stato un importante congresso in cui sono state approvate alcune riforme straordinarie ed è stato eletto un presidente che farà di tutto per riportare l'immagine della FIFA dove le pertiene. Sono molto emozionato, non ho ancora realizzato davvero quanto accaduto: ho partecipato per vincere, ma è stato un viaggio lungo ed eccitante, avrò bisogno di un po' di tempo per calmarmi e iniziare a lavorare".
Come sarà la FIFA nel 2020?
"Mancano quattro anni, non so se sarò ancora presidente, ma lo spero. Voglio vedere un grande sviluppo del calcio in tutto il mondo, in maniera concreta. Voglio che si giochi nei Caraibi, che giochino i ragazzi a scuola in Oceania, che crescano accademie in Africa. Voglio vedere che il calcio sia cresciuto e che la gente guardi alla FIFA come l'organizzazione che abbia aiutato a fare questo".
La situazione finanziaria della FIFA non è semplice, come la gestirà?
"Ci sederemo e proporremo un piano: ho una certa esperienza che posso portare per gestire la situazione. Non penso sarà un problema, dobbiamo investire i soldi a disposizione nello sviluppo del calcio. Gli altri costi della FIFA devono guardare a dove possiamo produrre. Ho una vasta esperienza professionale, inoltre sono convinto che sia iniziata una nuova era per la FIFA e io cercherò di fare riguadagnare fiducia a tutti i nostri partner commerciali. Sono sicuro che la FIFA non si debba preoccupare del futuro".
Non ha menzionato finora il nome di Platini, ha qualche pensiero per lui?
"Sicuro. Non sono certo di aver menzionato alcun nome, ma devo ringraziare tutti quelli che mi hanno supportato in questo viaggio. Ma il viaggio parte ora e ringrazio Platini per ogni cosa che mi ha detto, per il lavoro che ha fatto. Io ho un pensiero molto forte per Michel Platini al momento, credetemi".
Quasi tutta l'Africa ha votato contro di lei. Il calcio è diviso dopo le elezioni di oggi, soprattutto per quanto riguarda l'Africa?
"Non sono d'accordo: era un'elezione, non una guerra. Si vince o si perde, la vita fa avanti: ho iniziato la mia campagna elettorale in Africa, ho molti amici in Africa. Ho un'ottima relazione con molti africani: conto molto su questo Continente, come conto su Asia, Oceania , Nord America, Sud America, Centro America. Dobbiamo voltare pagina per dimostrare al mondo che non sono un candidato dell'Europa, ma il candidato del calcio, una cosa universale".