Fiorentina-Ilicic, cronaca di un esame infinito
I quindici gol della passata stagione non erano serviti in estate a spegnere le voci di mercato attorno a lui. Costantemente al centro di rumors, di indiscrezioni, di ipotesi e possibili addii. Alla fine, tra la partenza di Pradè e il ritorno di Pantaleo Corvino, l'offerta milionaria per Josip Ilicic non è arrivata. "Terremo i migliori", aveva detto il neo dg viola negli ultimi giorni di mercato. E così è stato (a parte Alonso). Pronto a ripartire, ancora una volta. Pronto a rimettersi in gioco, a cercare conferme, a cercare - anche - un posto fisso da titolare. Perché la storia dello sloveno è anche questa, il dover sempre dimostrare il proprio valore, il dover cercare sempre conferme.
A Firenze, soprattutto. Così, in una stagione di ombre e luci come quella attuale, in cui la Fiorentina fatica a trovare la retta via (e la continuità di risultati), risulta quanto mai appropriato sottolineare la crescita (non solo tecnica) del numero 72 viola. In primis, dal punto di vista caratteriale. Più maturo, più presente e (forse) più decisivo. A San Siro, nell'ultima sfida contro l'Inter, Ilicic ha mandato un altro segnale. Alla Fiorentina, ai tifosi. E perché no, anche alla dirigenza che fra poche settimane intensificherà le strategie in vista delle prossime sessioni di mercato.