Guardiola e Allegri: sfida incrociata tra due amanti del talento
Il talento, e poi tutto il resto. intendiamoci, con modalità ed in palcoscenici diversi, ma Pep e Max hanno sempre avuto la predilezione assoluta per la giocata ad effetto, quella in grado di sottrarre una mossa all'avversario, rispetto all'appoggio comodo e banale che pure sarebbe potuto essere efficace in qualche circostanza. Nella natura di Guardiola e Allegri, tuttavia, la banalità non è prevista, e viene anzi rifuggita come uno dei mali peggiori dai quali scansarsi. Una predisposizione partorita nei tempi in cui il primo incantava e dominava l'Europa con lo splendido Barcellona di Johan Cruyff, e l'altro cercava di esportare le sue giocate in giro per le piazze d'Italia che hanno potuto usufruire della sua genialità. Un modus vivendi che i due hanno addirittura maturato nel proprio percorso professionale, sino a farlo diventare una vera e propria caratteristica del destino comune che li ha voluti tra i più importanti allenatori della scena europea.
Caratteristiche simili che ampliano la gamma delle aspettative per una doppia sfida, tra Juventus e Bayern, che terrà incollati gli occhi degli appassionati tra Juventus Stadium ed Allianz Arena nell'attesa che sia uno solo dei due ad uscire vincitore dal confronto. Dinamiche tattiche mai banali, per due tecnici che hanno saputo reinventarsi e trovare nuove fonti di ispirazione: sia per chi si è trovato catapultato nell'universo blaugrana che lo ha cullato sin dalla tenera età, sia per chi ha invece dovuto sudarsi un campo impolverato dopo l'altro la possibilità di accedere al Gotha del calcio continentale. Un teatro che ha consacrato a suo tempo le stigmate del predestinato di Pep e che ora attende al varco anche la voglia di rivincita di Max. In attesa che il campo emetta la sua ineluttabile sentenza, per mano del Lewandowski, Muller, Pogba o Dybala di turno, ci piace prepararci allo scontro pensando che ogni tanto, per qualcuno come loro, è ancora il pallone a contare più di ogni altra cosa.