Higuain e i 16 giorni di digiuno, che nel Napoli fanno la differenza
Gonzalo Higuain non va a segno nel Napoli da tre gare consecutive. Un calo fisiologico se nelle prime 24 giornate di campionato hai messo a segno 24 reti, ma che sta pesando non poco sul rendimento di un Napoli che ha conquistato un punto nelle ultime due gare e perso l'andata dei sedicesimi di finale di Europa League al Madrigal col Villarreal.
Nelle ultime ore s'è giustamente sottolineato il rendimento super di Zapata al San Paolo, così come fatto con Barzagli subito dopo la gara dello Juventus Stadium. Eppure, il Pipita non sta attraversando il momento migliore di una stagione fin qui stratosferica, come già sottolineato nelle precedenti partite.
Col Carpi gli servì un calcio di rigore per piegare le resistenze di Belec dopo tante occasioni fallite, l'ultimo grande sussulto di un centravanti che, adesso, deve tornare a trascinare una squadra che resta a un punto dalla vetta.
Chi parlava nelle scorse settimane di una squadra non dipendente dal suo centravanti è stato prontamente smentito. Higuain, col 44% dei gol complessivi del Napoli, resta l'anima e il giocatore imprescindibile per andare avanti, solo col suo ritorno al gol la squadra di Sarri potrà tornare a sognare.