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Verso Juve-Bayern - Coman, da dubbio bianconero a certezza bavarese

Verso Juve-Bayern - Coman, da dubbio bianconero a certezza bavareseTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
martedì 23 febbraio 2016, 12:002016
di Ivan Cardia

​Un affare dal punto di vista economico, un possibile abbaglio sul lato sportivo: della cessione estiva di Kingsley Coman, passato dalla Juventus al Bayern Monaco, si è scritto un po' di tutto. A febbraio è certo presto per fare un bilancio, ma prima i dati. Quelli economici: il talento parigino, classe '96, è arrivato alla Juventus nel luglio 2014 a parametro zero, libero e soffiato al vivaio del Paris Saint-Germain che lo ha cresciuto. L'anno dopo, è stato ceduto appunto al Bayern, in prestito biennale dietro un corrispettivo pari a 7 milioni di euro, con riscatto in favore del club tedesco già fissato a 21 milioni. Affare da 28 milioni di euro nel bienno, plusvalenza evidente per la Juventus, della bontà dell'operazione è difficile discutere. Anche perché pare corroborata da altri numeri, quelli del rendimento in bianconero: 20 presenze fra tutte le competizioni nella stagione 2014/2015, sette volte da titolare, un gol. Non proprio imprescindibile, verrebbe da dire.

C'è però un "ma" grosso come una casa, perché pur sempre di un classe '96 si parla e il rendimento va visto in maniera preventiva, più che consuntiva. I numeri al Bayern sembrano un po' dire questo: fin qui con i bavaresi Coman ha disputato 22 partite, di cui ben 18 da titolare, con quattro gol in carniere. Il minutaggio, inoltre, è salito dai 640 minuti della passata stagione ai 1551 di quella attuale: più del doppio, in buona sostanza. Se Coman al Bayern Monaco non è titolare, poco ci manca e i perché possono essere molti: la voglia dei tedeschi di puntare più sui giovani, ma anche la maturazione di un talento naturale innegabile. Che resterà in Baviera, perché quei 7 milioni per il prestito sono in buona sostanza un anticipo sul prezzo finale e perché i numeri danno ragione al francesino. Che resterà forse a lungo un tormento nella mente dei tifosi, che rimanda al dubbio più vecchio del mondo: meglio un uovo oggi o una gallina domani? In questo caso, è anche difficile dire quale sia l'uno e quale l'altra.