Juve, Inter schiantata e finale prenotata: Morata si blocca, Cuadrado si supera

Oltre che una vittoria, quella di ieri sera allo Stadium è stata un'ennesima prova di forza. Calando il tris all'Inter - e vincendo la 14esima partita consecutiva tra campionato e Coppa - la Juventus ancora una volta ha mandato un segnale forte e chiaro alla concorrenza: la squadra c'è, e non intende concedere nulla. Neanche la Coppa Italia, di cui ha ipotecato la finale grazie alla doppietta di Alvaro Morata (ritrovato in versione bomber) e alla rete del solito Paulo Dybala, subentrato nei minuti finali a Mandzukic. In uno Stadium sold out, i bianconeri hanno schiantato un'Inter sterile e conquistato un successo "scacciapensieri", ripensando alle parole di Max Allegri alla vigilia del match: "Servono più incoscienza e meno pensieri", monito indirizzato soprattutto nei confronti di Morata. Che ha eseguito alla lettera sin dal suo ingresso in campo, giocando con un'altra gamba e un diverso piglio rispetto alle sfide contro Lazio e Roma. Poi, il rigore l'ha sbloccato (fallo su Cuadrado in area da parte di Murillo al 36') e la rete su azione l'ha liberato (al 18' della ripresa, complice una respinta corta di Melo). "Ho avuto tanti problemi nella testa anche fuori dal campo. Ringrazio i compagni che mi danno un affetto che non è comune. Ora sono un giocatore completamente diverso rispetto a ieri. Un attaccante vive del gol, ora mi aspetto di continuare così" ha commentato l'ex Real a fine gara, che non segnava dal 4 ottobre contro il Bologna in casa. E Allegri, a domanda sul giocatore, ha risposto: "Gli mancava solo il gol e l'ha trovato.
Prima su rigore poi facendo una giocata da goleador. I calciatori quando sono in una grande squadra devono essere bravi a guadagnarsi il posto. Lui stasera ha ritrovato la porta e sicuramente continuerà a fare bene". Promosso a pieni voti dall'allenatore bianconero anche Asamoah, preciso e diligente, e Cuadrado, incontenibile sulla corsia di destra, in grado di guadagnare fiducia, metri e falli (anche quello che ha costretto Murillo al secondo giallo). Rigore compreso. "E' un professionista serio. Ha sposato appieno la filosofia juventina, proveremo a trattenerlo a Torino anche nella prossima stagione" ha precisato l'ad Marotta nel pre-partita. E il colombiano ha ricambiato la fiducia, sia sul campo sia nel post-gara: "Non abbiamo ancora vinto nulla, dobbiamo continuare così. La Juventus è la squadra più forte in cui ho giocato". Nel finale gloria anche per Dybala, che in un quarto d'ora si è guadagnato la 15esima rete stagionale in gare ufficiali. Mettendo il sigillo a un trionfo perentorio, che vale quasi una finalissima.