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La Juventus, Allegri e lo scarso equilibrio della critica

La Juventus, Allegri e lo scarso equilibrio della criticaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 19 settembre 2016, 11:302016
di Marco Conterio

Da fenomeno a brocco o viceversa. Il percorso è comune, nei confini italiani. Si esalta o si crocifigge, in un sempre più spiacevole modus operandi, e scribendi nel caso, tutto nostrano. Salire e scendere dal carro è facile come prendersi un caffè, sicché Massimiliano Allegri da stratega e principe di una Juventus che vince tre titoli di fila ed arriva in Europa dove mai con Antonio Conte era arrivata, diventa improvvisamente colpevole primario. Uomo che sbaglia più che indovinare, tecnico che fa scelte più errate che azzeccate. E' stato stucchevole vederlo bersagliato dopo il pareggio (pareggio!) di Champions contro il Siviglia, perplime altresì vederlo al centro del mirino dopo la sconfitta con l'Inter. Ha tenuto fuori Higuain perché il Pipita è arrivato dall'estate non nella miglior forma, lo hanno visto e notato tutti. Eppure, ora che Allegri cerca di preservarne la condizione, viene additato perché lo tiene fuori.

La mancanza di un colpo a centrocampo non è colpa sua ma in fondo neppure del club se il PSG e lo Zenit hanno cambiato idea all'ultimo senza preavvisare su Matuidi e Witsel. E' il calcio, così funziona. Alti e bassi. Però la capacità con cui si sale e si scende dai carri è impressionante. Quello di Allegri resta ben saldo, nonostante scelte di ieri che fanno discutere ed una prestazione mentalmente non all'altezza. Ma se era fenomeno una settimana fa, non può essere brocco oggi. O viceversa.