Niente Messi o Neymar: il vero marziano è Busquets
Chi è il vero intoccabile del Barcellona? Lionel Messi? Oppure Neymar, Iniesta o Luis Suarez? Niente di tutto questo. Perché se la vita da mediano di Oriali ha ispirato pure una canzone - celeberrima - di Ligabue, quella di Sergio Busquets rischia di essere ancora migliore. Giocatore oscuro ma fondamentale per gli equilibri di un Barcellona che sarebbe eventualmente (ed evidentemente) squilibrato senza lui e lo Jefecito Mascherano.
Perché se il Barça non perde da 32 gare, Busquets - piedi normali e non finissimi, verrebbe da dire - ha indossato la casacca per 28 di questa striscia, con la sconfitta di Siviglia, nella Liga, che davvero in pochi si ricordano.
Per questo c'è da dire che il Barcellona è il favorito per difendere la sua coppa. La Champions League non ha mai avuto lo stesso padrone per due anni di fila, e questo dimostra l'equilibrio che vige nell'Europa che conta. Però la dimensione è data pure dal fatto che il Barça ha vinto quattro delle ultime dieci edizioni, con Chelsea, Bayern Monaco, Inter, Real Madrid, Milan e Manchester United come comparse. O quasi.
Non è un caso che Luis Enrique lo consideri come un vero e proprio intoccabile, asserendo che grazie a lui si migliora non soltanto in difesa ma pure in attacco. Busquets, in mezzo ai grandi palleggiatori del Barça, non diventa solamente uno in più. Ma agisce da paravento, salvo poi rilanciare l'azione. In Inghilterra sarebbe un box to box midfielder, nel Barça è solamente un recuperatore di palloni che, eventualmente, può inventare la giocata. Ma non serve, perché appena la sfera viaggia più veloce tutte le difese vanno in tilt, e Busquets non ne ha bisogno. Salvo poi dimostrare tutta la sua utilità con la Spagna. Dove non ci sono né Neymar, né Suarez, né Mascherano. Né Messi, ovviamente.