Paganese, ad Agrigento per l'ottava sinfonia
Due squadre in forma smagliante e che vogliono continuare a stupire. Due striscie positive a confronto che promettono intensità e spettacolo. All'Esseneto, nel pomeriggio, scenderanno in campo Akragas e Paganese. I siciliani forti di cinque vittorie consecutive, tutte sotto la gestione Rigoli, mentre gli azzurrostellati in questo 2016 hanno messo insieme quattro trionfi e tre pari due dei quali, peraltro, con top team come Foggia o Casertana. Difficile fare pronostici per un match, mai come in questo caso, aperto ad ogni esito. Magari i campani, che volano oramai verso l'agognata quota salvezza (manca davvero poco), possono giocare per due risultati su tre, mentre i biancazzurri sono chiamati ad aumentare ulteriormente il distacco con la zona play-out, lontana solo quattro punti nonostante il filotto di risultati utili. Da un lato, l'arrivo di Rigoli è stato un benefit gustoso per tutto un ambiente depresso nel quale la squadra correva il rischio di essere definitivamente inghiottita. L'ingaggio del trainer siciliano, del resto, era stato invocato a gran voce dalla piazza che non aveva dimenticato i due storici campionati consecutivi dell'Akragas dal 2012 al 2014 culminati in una promozione in serie D e in un'altra sfiorata in Lega Pro (poi agguantata dal Savoia). Ecco perché il nuovo matrimonio tra Rigoli e il club ha fatto da meraviglioso collante tra tutta una serie di componenti che andavano solo riunite e stimolate. Dal canto suo, la Paganese è rinata dopo essersi affrancata, finalmente, dalla lunga stagione degli infortuni che ne decimavano a corrente alternata la rosa. E anche il mercato di gennaio è stato intelligente e oculato con l'innesto in difesa di Sirignano e, sulla fascia, del giovane Della Corte che, contro la Lupa Castelli, ha sfoderato una prestazione di grande carattere e sfrontatezza.
Carcione, migliore in campo contro i laziali otto giorni fa, sta vivendo una stagione di grazia, come Caccavallo che ora è in testa alla classifica cannonieri del girone con 13 centri. E proprio la buona vena dell'esterno partenopeo, come di Cunzi e Cicerelli, sta facendo in modo che Grassadonia possa proporre il proprio 4-3-3 anche senza una prima punta di ruolo, vista la qualità di un tridente offensivo che ha numeri ed imprevedibilità. Fatto l'attacco (Cunzi agirà al centro con il supporto di Cicerelli e Caccavallo, quest'ultimo sabato scorso nel ruolo inedito di prima punta per l'assenza dello stesso Cunzi), i dubbi del tecnico salernitano sono tutti per la mediana. Fuori Carcione per squalifica, e sarà una assenza pesante, potrebbe vedersi dal primo minuto Palmiero come play basso con Guerri e Deli ai lati. Che poi Grassadonia, visto il possibile rientro a sinistra di Esposito, possa utilizzare Guerri in regia coadiuvato da Della Corte (che nasce centrocampista) e Deli, neanche è da escludersi. Sicuramente le chiavi della difesa saranno affidate al duo Bocchetti-Sirignano, i quali contro la Lupa Castelli hanno mostrato affiatamento e meccanismi rodati, disputando entrambi una gara quasi perfetta. Ma Akragas e Paganese hanno fatto capire di saper e poter vincere anche con la forza dei nervi e della pazienza, oltre che del gioco. I siciliani lo hanno fatto due settimane fa, prevalendo su un'Ischia decisamente superiore per lunghi tratti del match. Stesso dicasi per la Paganese, non impeccabile esteticamente, e non sempre propositiva, con la Lupa Castelli, ma molto sorniona e cinica. Si vedrà, ma di certo quella dell'Esseneto sarà una sfida da non perdere.