Sarri protesta, De Laurentiis risponde. Napoli troppo forte per le polemiche
"C'erano due rigori per noi. Dovrebbe intervenire la società". Dichiarazioni chiare, forse anche troppo forti: c'è amarezza nelle parole di Maurizio Sarri, c'è anche un fondo di verità perché almeno uno dei rigori lamentati dall'allenatore del Napoli e non concessi da Damato pareva esservi. C'è però anche la comprensibile esigenza di scaricare dalla squadra la responsabilità per un mezzo passo falso. Contro il Genoa non si è visto il solito Napoli, non si è rivisto Armadiusz Milik, è servito in buona sostanza un grande Reina per portare via un punto dal Ferraris. E quindi un po' di nervosismo si può anche comprendere; d'altra parte, Sarri lo apprezziamo tutti anche per la schiettezza. Che magari non diventi protesta a tutti i costi, perché il passaggio a Walter Sarri, con qualche eco di un passato neanche troppo lontano, potrebbe essere davvero troppo breve. Lo ha fatto capire anche Aurelio De Laurentiis, che pochi minuti fa ha sostanzialmente bacchettato più il proprio allenatore che l'arbitro. Non è piaciuto neanche il riferimento di Sarri al quinto fatturato e al quinto posto, vista l'enfasi posta da ADL sul rafforzamento della squadra. Intervenga la società, ha detto Sarri: è intervenuta, non proprio nella direzione che l'ex Empoli immaginava.
Il primo posto in classifica è durato poco, ma siamo a settembre, di un primato in questo periodo della stagione si può fare tranquillamente a meno. Perché questo Napoli ha tutto per competere, anche la solidità quando una serata va un po' storta e la traversa nega la tripla cifra a Marek Hamsik. Anche la consapevolezza nei propri mezzi necessaria per andare oltre le polemiche.