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Una Roma da applausi non basta. La qualificazione è utopia

Una Roma da applausi non basta. La qualificazione è utopiaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 18 febbraio 2016, 07:002016
di Raimondo De Magistris

La Roma ieri sera all'Olimpico ha confermato tutti i progressi visti nelle precedenti partite della gestione Spalletti. Dopo quattro vittorie consecutive in campionato, la compagine capitolina s'è presentata al cospetto del Real Madrid in un ottimo stato di forma e ha dato vita a una partita conclusa tra gli applausi dei tifosi.
L'allenatore giallorosso ha optato per lo schieramento senza Edin Dzeko, puntando su un attacco molto mobile e compatto che ha dato una grossa mano anche in fase difensiva. Perotti nel ruolo di falso nueve ha avuto come compito principale quello di fermare sul nascere le azioni dei blancos, El Shaarawy e Salah quello di dare un aiuto ai terzini in fase di non possesso.
La strategia ha funzionato, perché fino alla giocata di Cristiano Rolando che ha sbloccato la gara il Real Madrid non aveva creato occasioni degne di nota. Solo un guizzo del portoghese ha messo ko la Roma che nella successiva mezz'ora ha lottato con cuore e organizzazione.

E, probabilmente, avrebbe meritato anche il pareggio.
Vainquer e Dzeko (entrato nella ripresa) hanno sfiorato il pareggio, scaldando i tifosi giallorossi che a una manciata di minuti dalla fine sono stati definitivamente gelati da Jesé Rodriguez. Anche in questo caso una giocata individuale, la rete del definitivo 0-2 che rende non ipotizzabile una qualificazione ai quarti di finale della Roma. Nonostante gli applausi dopo il triplice fischio.