Chiuso un fronte, se ne apre un altro: Serie C ancora senza pace
Una cosa è certa, a seguire la Serie C non ci si può annoiare. Non si fa infatti in tempo a chiudere un fronte, che se ne apre subito un altro che rischia di far se non proprio saltare il banco, quantomeno complicare la vita al presidente Gabriele Gravina e a tutta la Lega. Nella giornata di ieri infatti era stata trovata una soluzione per accontentare le richieste dell'AIC – aumentato il numero di giocatori fidelizzati togliendo anche la clausola di continuità – assumendosi l'impegno di sostenerle in sede di Consiglio Federale. Una mossa che ha portato l'Assocalciatori a revocare lo stato d'agitazione e di conseguenza lo sciopero annunciato per la prima giornata, che si sarebbe disputata regolarmente con possibilità di penalizzazioni alle squadre che non si fossero presentate in campo.
Tutto tranquillo, tutto risolto e invece ecco che poco dopo la stesura completa dei calendari arriva una nuova grana da risolvere con la Corte d'Appello Federale che accetta il ricorso della Vibonese e la riammette in Serie C sconvolgendo i piani della Lega che al momento ha congelato tutto impugnando la sentenza di fronte al Collegio di Garanzia del CONI, preparandosi tuttavia a sostituire la casella del riposo con il club calabrese per completare il calendario di un girone che diventerebbe a 20 squadre. Il tutto in attesa del Lumezzane e del Rieti che attendono il loro turno per essere eventualmente riammessi complicando ulteriormente i piani di una stagione che ha già vissuto mille traversie nonostante il calcio d'inizio debba ancora arrivare.