Empoli, Martusciello avvisa il Napoli: "Servirà la rabbia giusta"

Il tecnico dell'Empoli Giovanni Martusciello ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Napoli.

La ricetta per fermare il Napoli? "Non c'è nessuna ricetta. Bisogna mettere la rabbia giusta, perché arriviamo da una sconfitta pesante e per la contestazione della gente. Bisogna mettere quella rabbia là. Dobbiamo giocarcela con le nostre armi. Loro ci metteranno tutta la loro qualità e noi dobbiamo cercare di evitare che emerga".

Il confronto con i tifosi ha prodotto qualcosa? "Sì, ha dato la giusta spinta. Sono qui da 20 anni e raramente è successa una cosa del genere. Bisogna dare un segnale forte sul senso di appartenenza. La squadra ha risposto, ha fatto una settimana importante, bisogna solo mettere in campo questo carica".

Hai provato qualcosa di diverso? "Abbiamo provato a vedere dove possiamo farli male, anche se hanno poche vulnerabilità. Sarà importante l'approccio mentale e la reazione. Sulle palle inattive Sarri è un maestro, così come sulle costruzioni di gioco. Abbiamo provato qualcosina, ma niente che stavolga il nostro modo di giocare".

El Kaddouri? "Mi aspetto che riesca a far emergere la sua personalità, la sua qualità, il suo sapersi muovere tra le linee. Noi abbiamo sempre ragionato in termini di collettivo, è difficile che qualcuno possa farci fare il salto di qualità. Mi aspetto un miglioramento da lui come da qualsiasi altro giocatore".

Gara d'andata? "Forse in quel momento erano un po' più in difficoltà. Da allora il Napoli è migliorato, perchè la condizione psicologica fa da padrona in quell'ambiente. Ha fatto grandi passi in avanti e lo dicono i numeri di questo allenatore e di questa squadra".

Formazione? "Non ho nessun dubbio. La squadra in settimana lavora bene, con intensità e qualità. Non so se ripropongo la stessa formazione, ma lo vedrete domani".

Se ho sentito Sarri in questo periodo? "Non l'ho sentito. Ci siamo messaggiati per le grandi prestazioni con Roma e Real. Ci si sente poco, Maurizio è una parola di poche parole. Fa piacere ritrovarlo. Ci scambierò qualche battuta, sono stato con lui tre anni, ma anche con Calzona, Sinatti, Bonomi. Mi fa un particolare effetto incontrarli da avversari, resta grande affetto. Con lui abbiamo vissuto annate straordinarie, in cui si è fatto notare come grande professionista e grande uomo".