Fassone: "Calcio europeo nel DNA del Milan, la sua casa è la Champions"
Intervistato dal The Guardian, l'amministratore delegato del Milan Marco Fassone ha dichirato: "Siamo con ogni probabilità il club più internazionale in Italia. La Juventus ha più titoli nazionali, ma il calcio europeo è nel DNA del Milan - riporta Milannews.it -. Siamo lieti di aver raggiunto la qualificazione in Europa League perchè rappresenta un passo importante e sarà una priorità per noi quest'anno tornare su un palcoscenico internazionale, ma la casa del Milan per natura deve essere la Champions League. Questo è l'obiettivo che i nostri proprietari ci hanno posto: vorrebbero vedere il Milan costantemente in Champions negli anni a venire. Sanno che, dal punto di vista sportivo ed economico, cambia la vita di un club, soprattutto in Italia, perchè le entrate sono impressionanti. Siamo fortunati perchè questa è la prima stagione in Italia in cui quattro club si potranno qualificare alla competizione (per il 2018-19): l'obiettivo è difficile, ma non impossibile. Rappresenta il traguardo minimo che vogliamo raggiungere. Il nostro club è un gigante che ha dormito per due o tre anni, ma è come una Ferrari che è stata tenuta in un garage, e devi metterla in pista per farla sentire libera.
Il debito con Fondo Elliot? Stiamo già lavorando per rimborsarli e lo faremo davvero presto, possibilmente all'inizio del 2018. Il tasso di interesse che il Milan sta pagando sui 120milioni è alto ovviamente, ma non tremendo. Se consideriamo il tasso nel debito che l'Inter o la Roma hanno avuto con Goldman Sachs al momento del loro finanziamento, attorno al 6,5%, naturalmente il nostro è alto ma non qualcosa di terribile. Per la popolazione cinese vedere tassi di interesse in doppia cifra nei debiti è completamente normale. Come potrete immaginare, ho un piano A e un piano B: all'UEFA ho presentato un piano più conservativo che mostra una progressione del club anche se non raggiungerà la Champions League in questa stagione. In quel caso, l'investimento sul mercato non potrebbe essere alto e dovremmo pensare anche di vendere uno dei nostri top player. Ma abbiamo anche uno scenario che dice: "Marco, cosa succede se il club non raggiunge la Champions?". Gli investitori ed io vogliamo arrivare a quel traguardo, ma siamo preparati se non lo raggiungeremo e assicureremo la piena protezione e sicurezza del club".