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George Weah conquista la vittoria più bella: è Presidente della Liberia

George Weah conquista la vittoria più bella: è Presidente della Liberia TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
domenica 31 dicembre 2017, 22:302017
di Michele Pavese

Una missione, una meravigliosa ossessione, un obiettivo finalmente raggiunto. Dodici anni dopo la sconfitta contro il premio Nobel per la pace Ellen Johnson Sirleaf, George Weah è riuscito a coronare un altro sogno, quello di diventare Presidente della Liberia, succedendo proprio alla prima donna eletta come Capo di Stato in Africa. Ce l'ha fatta grazie alla perseveranza, all'abitudine a lottare e a non arrendersi mai, tutte qualità che lo hanno accompagnato in un percorso di vita per nulla semplice. Cresciuto nelle baraccopoli di Clara Town, a Monrovia, ha conosciuto la miseria prima di diventare ricco e famoso grazie al calcio. "Come molti di voi ho sofferto la fame, non avevo i soldi per pagarmi la scuola, lottavo con la speranza che un giorno le cose sarebbero cambiate", ha detto in uno dei suoi comizi.

Lo hanno accusato, oggi come ieri, di essere inesperto e inadatto a guidare un Paese con grandi problematiche ma ha puntato sulla sua gente, sulla voglia di riscatto di un popolo devastato di recente dall'epidemia di Ebola che ha messo in ginocchio una già fragile economia. Ha puntato sulla semplicità e quel sorriso inimitabile che lo resero amatissimo anche in Europa, fin dal momento del suo arrivo a Montecarlo, nel lontano 1988. Il Pallone d'Oro del 1995 (unico africano a conquistarlo) non ha mai dimenticato la sua terra, le sue origini, nemmeno quando incantava sui campi della Serie A con la maglia del Milan. Questo traguardo, quest'ennesimo successo arriva al termine di un lungo inseguimento, una corsa irta di ostacoli ancor più di quel coast-to-coast contro il Verona che lo ha consegnato alla leggenda. Weah, a 51 anni, può lasciare un segno indelebile nella Storia: con lui, come recita lo slogan della campagna elettorale, la Liberia ha scelto di cambiare per sperare.