Speciale Mondiale: Argentina - La prova del 10 di Lionel Messi
Tre a uno all'Ecuador e la Seleccion va. Non è stato un percorso semplice quello della nazionale argentina, passata dalle mani di Tata Martino a quelle di Bauza, senza però riuscire a chiudere un capitolo qualificazione che, almeno in Sudamerica, appare molto semplice per le big. Alla fine il terzo posto, a quota 28, è stato sudato ma non impossibile.
L'allenatore Jorge Sampaoli - Tecnico del Siviglia fino a giugno, è stato chiamato al capezzale di una nazionale che rischiava seriamente la qualificazione. Ha vinto una Copa America contro la sua Argentina, alla guida del Cile, oltre a Copa Sudamericana di club con l'Universidad de Chile. Ha passato gran parte della sua carriera in Cile, senza vincere alcunché se non dal 2011 in poi.
La stella Lionel Messi - Inutile dire come la Pulce sia il miglior giocatore del mondo, forse di sempre, ma che con la sua Argentina non è mai riuscito ad alzare un trofeo. Tre finali negli ultimi tre grandi tornei giocati con la maglia albiceleste, senza mai vincere, pur da capitano, anche per colpa degli errori dei suoi compagni di reparto. È il trascinatore e per assurgere a campione planetario serve una vittoria, quattro anni dopo la delusione di Brasile 2014.
La possibile sorpresa Emanuele Rigoni - Sembrava fatta, un anno fa, con l'Atalanta. Alla fine è andato allo Zenit San Pietroburgo e come caratteristiche tecniche assomiglia molto al classico volante offensivo americano, con grandi doti di palleggio e una straordinaria affinità con il gol, basti vedere le proprie medie in Europa League. Rimane un eventuale numero 12 (o primo ricambio per il centrocampo), ma con i moduli iper offensivi di Sampaoli può anche fare il terzino.
Argentina: la probabile formazione (4-4-1-1) - Romero; Mercado, Mascherano, Otamendi, Acuna; Salvio, Biglia, Perez, Di Maria; Messi, Icardi.