Inter, questione di campioni. Come passare da Nainggolan a... nessuno
Radja Nainggolan, per un momento, è stato il folle sogno di mezz'Estate interista. La Roma voleva accontentare il Ninja, offrendogli un sontuoso contratto dopo le tante procrastinazioni dei mesi scorsi, ma l'Inter era pronta a inserirsi qualora la situazione fosse scappata di mano. E poi Vidal, Di Maria o Alexis Sanchez. La linea di Suning è sembrata davvero un po' strana rispetto a quella vista nella scorsa annata.
IL NUOVO ALLENATORE - Diversamente da un anno fa, Suning è convinta di poter fare come la Juventus di Antonio Conte. Affidando la panchina a uno come Spalletti, uno dei veri fuoriclasse in Italia della panchina (almeno al primo anno, sempre e comunque), i problemi dovrebbero essere a zero, così come gli alibi dei giocatori. E in effetti qualcosa si è visto, i "casi" sono evidentemente meno e l'intenzione è quella di proteggere il gruppo. Può bastare? Probabilmente non per vincere, ma già arrivare al quarto posto significherebbe un grosso passo in avanti, soprattutto economico. Poi, senza Europa, qualcosa in più può pure arrivare.
IL CAMPIONE - L'Inter ce l'ha già in casa ed è Mauro Icardi. Suning un anno fa lo ha blindato per farne l'uomo copertina anche nel Sud-Est Asiatico, poi è arrivato Gabigol per ricordare i fasti di Ronaldo, con una presentazione accompagnata da Tronchetti Provera e i fasti della Pirelli, in un enorme esposizione mediatica. Cos'è cambiato da allora? Che Gabigol finora è stato un acquisto mediocre - per usare un eufemismo - e l'operazione di rilancio marketing non è ancora conclusa. Quindi l'Inter avrebbe speso, sì, ma solo per un campione con un effetto domino capace di muovere grandi capitali sul mercato, anche di ritorno. Non è stato così e non è arrivato nessuno.