La fabbrica dei sogni Champions: il PSG e i giorni dell'assalto a Mbappé
Non ha giocato. Anzi, non è stato neanche convocato. Anche se poi i suoi l'hanno spuntata nel finale grazie alla zampata del solito Falcao, autore di una seconda vita personale in terra monegasca. Il fatto è che Kylian Mbappé non è certo di chi saranno i suoi tra due settimane. E la prossima che verrà potrebbe essere davvero decisiva: il PSG non ha ripensamenti di sorta, ed è pronto a scucire altri 200 milioni, alla faccia del Fair Play e di chi gli vuol male. E la suddetta cifra riguarderebbe solamente il cartellino: a scendere nel dettaglio di commissioni e ingaggio al giocatore - le ultime voci sussurravano 18 milioni l'anno - c'è da rabbrividire, e a provare tanta invidia per l'ennesimo schiaffo alla povertà.
I parigini si stanno costruendo una fabbrica dei sogni per arrivare alla Champions League, e se anche il giovanissimo talento classe '98 dovesse passare nell'esercito di Al Khelaifi, il PSG si candiderebbe automaticamente alla corsa per il titolo di attacco migliore del mondo e una candidatura fortissima per la prossima Champions League. Prendete Neymar, Cavani, Di Maria, con sostituti che farebbero i titolari nel 95% degli altri club come Draxler, Pastore, Lucas. Un allenatore tremendamente ambizioso, e già vincente in Europa quale Unai Emery. Aggiungeteci Mbappé e ne verrà fuori una portata offensiva di entità industriali, di quelle che fanno quasi invocare allo spreco. Lo strapotere parigino si è manifestato anche nell'ultimo turno di Ligue 1, nel quale la banda di Emery ha surclassato nel primo set il Tolosa 6-2, con Verratti cacciato dal terreno di gioco - ingiustamente, peraltro - quando i(l) gol di scarto era uno solo e il brasiliano ricoperto d'oro protagonista grazie a una doppietta, di cui il secondo racconta più spaccature di quanto non potrebbero le nostre parole.