La parabola di Yaya Tourè. Dimenticato da Pep, prigioniero dell'ingaggio
E' stato certamente uno dei giocatori più dominanti del panorama internazionale del nuovo millennio, Yaya Toure. Quasi centonovanta centimetri di forza, talento e senso tattico, il centrocampista di Sekoura Bouaké è totalmente ai margini del progetto di Pep Guardiola al Manchester City. Contratto in scadenza nel 2018, ha giocato la miseria di 29 minuti in Premier League e 210 in EFL Cup.
L'ivoriano è totalmente insoddisfatto del minutaggio e di quanto il catalano lo stia ignorando. Per questo avrebbe già chiesto l'addio e la destinazione prescelta potrebbe essere la Major League Soccer. Il New York City FC, oramai orfano di Andrea Pirlo, prepara per lui una maglia da titolare a centrocampo. Tourè è stato a lungo pallino di Roberto Mancini ma anche il suo Zenit San Pietroburgo pare essersi mosso oramai su altri orizzonti.
E l'Italia? E' complicato, seppur non impossibile, pensare a una squadra intenzionata a fare ponti d'oro per un trentaquattrenne nella fase discendente della carriera. Nonostante il fisico, nonostante il talento. Sarebbe un'occasione tecnica, è vero. Ma l'ingaggio percepito da Tourè, 220mila sterline a settimana, è quello più alto dei Citizens alla pari di Sergio Aguero. Impossibile, per le casse dei nostri club.