Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

LIVE TMW - Sabatini al Melià: "I 222 milioni? Una follia che ricadrà su tutti"

LIVE TMW - Sabatini al Melià: "I 222 milioni? Una follia che ricadrà su tutti"TUTTO mercato WEB
mercoledì 30 agosto 2017, 19:492017
di Pietro Lazzerini
PREMI F5 PER AGGIORNARE IL LIVE!

L'associazione italiana dei direttori sportivi ha organizzato, in occasione del calciomercato a Milano, un workshop con il presidente dell'associazione Beppe Marotta a presiedere gli interventi.

Prende la parola Marotta: "Benvenuti a tutti, soprattutto al presidente Tavecchio e ai rappresentanti delle Leghe. Grazie anche ai giornalisti che con la loro presenza hanno dato lustro all'evento ell'ADISE. I colleghi mi hanno spinto a raccogliere questo ruolo, che significa dare tempo a una associazione importante. Oggi l'ADISE agisce con dei valori e una passione in un mondo che ha subito tanti cambiamenti. Io ho iniziato con Marino e Perinetti, in un calcio più romantico, trasformato sempre più in business. Ho iniziato a lavorare in questo settore quando gli almanacchi mettevano solo il presidente e l'allenatore, in seguito abbiamo avuto più spazio e negli almanacchi si vogliono due pagine per gli organigramma. Quella del dirigente sportivo è ora una figura chiave. Ora abbiamo figure nuove, dai procuratori, agli intermediari fino ai parenti diretti dei calciatori. Andiamo avanti con grande difficoltà per far apparire questa importante figura del calcio. Essere ds significa recepire i bisogni dei proprietari e riportarli nel calciomercato. Anche supportare la squadra e la società nel corso di tutto l'anno. Noi ci sentiamo oggi di rivendicare questa posizione, deve essere un ruolo importante e rispettato. Portiamo avanti questa associazione solo con le quote associative e servirebbe un maggiore aiuto dalle associazioni e dalle federazioni. E' un momento di crescita unitaria. Ci tengo a sottolineare come nel corso dell'anno rare volte si facciano corsi di aggiornamento. Questa è una giornata che facciamo in collaborazione con tutti, ed è una giornata importante viste le presenze in sala. La voglia di confrontarsi è forte e auspico che si possano ripetere questo tipo di confronti".

Prende la parola il presidente della FIGC Carlo Tavecchio: "Io ho sposato fin da subito la tesi che l'ADISE debba ricoprire un ruolo centrale e importante. Noi siamo passati negli ultimi anni a regole sempre più precise, con tante professionalità. Io credo che l'ADISE sia una parte importante del rinnovamento del sistema calcio italiano. I miei contatti internazionali con la FIFA e la UEFA mi dicono che è un movimento che va rinnovato in funzione di un calcio che non può essere solo business. Questo dipende molto anche da questa associazione, il rispetto degli accordi e dei contratti in primis. Credo che l'interesse reciproco sia quello di vedere sempre più una professionalità e una organizzazione che faccia formazione, senza di essa non si hanno risultati. L'augurio sincero è che la mia presenza qui significhi che la federazione è vicina all'associazione, formando dei giovani e dei professionisti in modo che il nostro calcio non abbia solo contenuto tecnico ma anche di correttezza professionale".

Prende la parola Marco Brunelli, direttore generale della Lega A: "Credo che sia giusto testimoniare l'affetto e la stima della Lega per il lavoro dei dirigenti sportivi. Credo che oggi chi fa questo mestiere debba conoscere non solo le regole del calcio ma anche quelle della finanza, della comunicazione e del marketing. Mi piace sempre pensare alla figura del ds come unione tra il calcio del passato e quello che è cambiato negli ultimi tempi. Avete subito cambiamenti incredibili anche nelle relazioni internazionali, oltre che nelle novità che hanno investito il vostro lavoro tra norme e nuove regole. Il nostro compito è quello di aiutarvi a fare il vostro lavoro nel modo migliore possibile. Si discute molto sulle date del mercato col campionato, è così anche negli altri paesi ma è un tema caldo. Anche quello delle regole dei prestiti cambiano di paese in paese non aiutano, dunque il confronto è importante, con proposte che possano migliorare il lavoro di tutti".

Prende la parola Paolo Bedin, direttore generale della Lega B: "Abbiamo dato subito il nostro consenso a questo workshop per l'importanza del confronto tra le parti sulle tantissime tematiche che compongono il settore del mercato e dei dirigenti sportivi. Penso a temi legati alle norme ma anche al modello delle società e degli organigrammi che sono cambiati rispetto a una decina di anni fa. Penso all'importanza sempre più importanza del budget che non è legata solo al mercato. Penso anche al confronto della proprietà in merito alle strategie tecniche non limitate alla semplice stagione, come quelle legate al settore giovanile e ai vivai. Il tema del settore giovanile è focale per la Lega B. Abbiamo messo tutte delle norme per la stabilità finanziaria delle società e delle Leghe. Il ruolo del dirigente sportivo e del professionista è fondamentale e la federazione in tal senso sta facendo cose importanti, con la nascita della commissione dei dirigenti sportivi. Questo è un passo fondamentale per immettere degli organigrammi sempre più equilibrati e organizzati".

Prende la parola Mario De Luca, direttore generale della Lega C: "Posso testimoniare che il percorso di crescita dell'ADISE è di primissimo livello e che le tematiche di cui abbiamo parlato fino a ora non possono avere altra sede se non questa per essere affrontate".

Viene premiato Remo Micheli, come pioniere dei direttori sportivi non che punto fermo dell'ADISE. Premio consegnato da Beppe Marotta, presidente dell'Associazione.

Premiato anche Sabatino Cantore, ex funzionario di Ente previdenziale che ha sempre collaborato con l'associazione.

Vince il 'Trofeo ADISE' Giorgio Perinetti che dopo grandi vittorie nelle massime serie è riuscito a vincere due campionati di fila con il Venezia, ripartendo dalla Serie D e dunque rimettendosi in gioco: "Non so se è un premio meritato, ma se lo ritiro senza vergognarmi è perché abbiamo sempre interpretato, noi delle vecchia guardia, con grande passione e nel rispetto del pensiero della gente. Dobbiamo essere orgogliosi di servire il sentimento popolare. Mi auguro che il difficile cammino dei miglioramenti, si tenga presente questo aspetto, ovvero facendo divertire le persone che trepidano vivendo di questa passione popolare".

Queste le dichiarazioni di Giuseppe Marotta: "Il rapporto tra noi e Conte non si è concluso per i poteri che non aveva alla Juve ma perché il mondo del calcio brucia tutto con una velocità incredibile. Allegri è il quarto anno che è da noi ed è una cosa straordinaria per la velocità dello stesso calcio che porta spesso a cambiamenti immediati. Quello che conta è l'affiatamento del gruppo.

Prende la parola Piero Ausilio, ds dell'Inter, per parlare del rapporto con Roberto Mancini: "Ho avuto la fortuna di lavorarci anche prima. L'ho trovato diverso ma sempre collaborativo e parte di una struttura. Non è tornato pensando di comandare. Yaya Tourè? Non è arrivato per tante componenti, non per una sola. In questo caso la questione economica è stata centrale. L'esperienza inglese gli ha donato una spiccata attitudine internazionale. Ha portato un contributo in tal senso anche alla società che era in un momento di passaggio. Quel Mancini ha aiutato anche il passaggio tra Thohir e Suning, soprattutto il primo anno che ci portò al quarto posto. Adesso abbiamo ritrovato una certa stabilità grazie a un gruppo serio che rispetta il nostro paese attraverso due aspetti: per la struttura e la sua italianità. Tutti i ruoli chiave sono italiani con esperienza nel nostro paese ed è un grande attestato di stima. L'altro motivo sono dovute alla voglia di fare calcio portando avanti gli accordi col fair play finanziario. Ci porta delle difficoltà ma è una cosa importante. Siamo pragmatici perché vogliamo essere in linea con l'impegni presi. Pensiamo che nonostante le difficoltà di aver fatto una squadra seria che può fare buone cose affidando il progetto all'allenatore più giusto per noi. È contento e convinto nel nostro progetto che speriamo di portare alla Champions. Quello è il posto dell'inter e deve esserlo per molti anni".

Antonio Gozzi, presidente della Virtus Entella, ha preso la parola per tornare sulla suggestione Antonio Cassano: "Siamo amici di Antonio Cassano. Noi abbiamo prima vissuto una vicenda difficile con Catellani, ora entrato nello staff. Poi abbiamo vissuto la vicenda Caputo, che non era certo facile da sostituire nonostante la plusvalenza. Con Antonio ci sentiremo, creso lui debba decidere se continuare o meno e questa risposta non posso darla io".

Spazio anche per Walter Sabatini, dt del gruppo Suning: "Il mio è un ruolo trasversale. Sono un dirigente di sostegno. Nel tempo ho scoperto che questo ds dell'Inter è molto preparato, anche più di me. Io scopro Schick in serie B polacca ma non lo prendo perché non lo posso prendere. Avremmo voluto prenderlo all'Inter ma per nostri motivi non lo abbiamo preso. Ma questo non c'entra niente con la Roma, pensate a godervelo. Il ruolo del direttore sportivo è una grandissima rottura di scatole per tutto quello che concerne il ruolo di intermediario. Con la Juve non abbiamo litigato per Schick. Non so se è una nuova frontiera quello di convivere con Ausilio, ma è lui il ds, fa lui le trattative. È un'esperienza nuova per me è spero di tirare fuori qualcosa di importante. La Cina è un paese straordinariamente vitale è pieno di passione popolare. Manca quella spontaneità nel mondo del calcio. Per me è un'esperienza elettrizzante che mi preoccupa perché
Il Guangzhou si deve salvare mentre l'Inter deve stare in una posizione alta in classifica. Ha un grandissimo allenatore e siamo molto fiduciosi. Sappiamo che non siamo all'apice della nostra fama e che non verremo celebrati sul mercato ma siamo convinti di aver fatto le scelte giuste.
Karamoh? Ce ne parlano bene, Piero sta cercando di prenderlo con qualche difficoltà. Se non è lui arriverà un altro.
Mustafi? È un giocatore dell'Arsenal. Abbiamo fatto un tentativo ma abbiamo risorse interne che ci permette anche di non prendere nessuno".

Prende di nuovo la parola Giuseppe Marotta della Juventus: "Siamo davanti a un mercato logorante. È simile a un circo, a un bar. Ogni giorno 100 richieste. Il mercato deve essere accorciato perché alla seconda partita di campionato, siamo ancora a trattare calciatori. Lo accorcerei ai primi di agosto. Tutte le società sono sottoposte a un logorio di calciatori".

Concorda Ausilio: "Per una volta sono d'accordo con Marotta. Dal mio punto di vista sono troppi giorni. Dobbiamo iniziare il campionato con la squadra completa. C'è una sosta di quindici giorni a gennaio e possono tranquillamente bastare. In estate basterebbe maggio-giugno-luglio e ad agosto iniziare a giocare con le squadre complete".

Di opinione opposta invece Sabatini: "Il mercato deve essere perennemente aperto perché durante l'anno deve esserci mobilità dei calciatori. Io auspico la mobilità dei calciatori, magari con rose corte e seconde squadre. Recuperare i calciatori per alcune partite a seconda della causa. Una mobilità che renda vivace. Io sono un guerrafondaio e penso che quindici giorni di ferie bastino a tutti (ride)".

Sul tema del fairplay finanziario e le maxi spese di questa estate Piero Ausilio e Walter Sabatini spiegano: "Non è detto che da qui ai prossimi mesi non vengano controllati i comportamenti - afferma Ausilio -. Noi siamo a posto con queste regole. Senza muovere i paletti possiamo fare bene lo stesso. Siamo gli unici che abbiamo lavorato col fair play. Per quanto riguarda gli altri, è imbarazzante pensare che si possano comprare calciatori con assegni circolari senza fideiussioni. Lascia pensare". "Il calcio è vizio - spiega ancora Sabatini -. I 220 milioni sono una follia che ricadrà a pioggia su tutti. Magari succedesse sempre così. L'importante è che si rispettino le regole".

Sabatini poi parla del VAR "A me esalta perché è lo spettacolo nello spettacolo. Pensa che pathos si crea in quel momento: diventa una sorta di estrazione a lotto. Si divertono tutti di più. A me entusiasma, a meno che non la facciano contro di noi (ride)".