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Milan, Cerruti: “Sbagliata la campagna acquisti”

Milan, Cerruti: “Sbagliata la campagna acquisti”TUTTO mercato WEB
martedì 21 novembre 2017, 06:432017
di Redazione TMW
fonte Alberto Cerruti

Sette potrebbe essere un bel voto per il nuovo Milan e invece è un pessimo numero per Bonucci e compagni. Perché sette sono i punti in meno rispetto al campionato scorso. Perché sette è il numero del posto in classifica del Milan, un gradino sotto di quello che a maggio gli garantì il ritorno in Europa. E infine perché sette sono i punti che separano i rossoneri dalla Sampdoria, che deve recuperare una gara e occupa l’ultimo strapuntino per partecipare alla prossima Europa League.

Basterebbero queste curiose, ma non simpatiche, coincidenze per considerare fallimentare il primo terzo di campionato del Milan. E invece, come un malato che dice di stare benissimo negando l’evidenza, Montella ripete che la strada è giusta e ci sono segnali per essere ottimisti. Peccato che avesse usato le stesse parole dopo le sconfitte in casa contro la Roma e la Juventus, due delle sei squadre che precedono il Milan, regolarmente battuto da tutte. Chi crede ancora al calendario, ripete che adesso arrivano avversari “abbordabili”, sognando un ipotetico filotto di risultati. Sarà, ma a parte il fatto che il Torino, prossimo avversario del Milan, è l’unica squadra che ha frenato la corsa dell’Inter a San Siro mettendola in seria difficoltà, per cercare di risalire converrebbe esaminare con lucidità perché il Milan fatica a segnare, soprattutto con i suoi attaccanti. A parte il fatto che il primo e più costoso acquisto del reparto arretrato, il nazionale portoghese Andrè Silva è stato ormai retrocesso a riserva dell’ultimo arrivato Kalinic, se gli attaccanti non segnano non è soltanto per colpa loro. E allora purtroppo ripensiamo alla bruciante eliminazione dell’Italia, più forte tecnicamente della Svezia, ma incapace di segnare un gol in tre ore di (non) gioco.

Quali erano gli ultimi centrocampisti della Nazionale? Florenzi, Jorginho e Parolo, due incursori e un regista più incontrista che fantasista. E quali erano gli ultimi centrocampisti del Milan a Napoli? Borini, Kessie, Montolivo, Locatelli e Bonaventura. Nessuno di questi, per caratteristiche tecniche, o per scadimento di forma e condizione atletica nel caso di Bonaventura, sono stati in grado di smarcare Kalinic e Andrè Silva. Né si può chiedere a Biglia di inventare i lanci smarcanti di Pirlo. E allora ecco l’ennesima dimostrazione che il possesso palla non serve a nulla, visto che in questa speciale e inattendibile classifica il Milan è terzo dietro Napoli e Juventus. Meglio avere centrocampisti che smarcano le punte in verticale, o esterni che crossano come Perisic, invece di cercare soltanto la soluzione personale come fa Suso. Ma se non ci sono giocatori così, non si possono inventare. E allora, ripensando anche a Calhanoglu, la conclusione è soltanto una: la campagna acquisti è stata sbagliata.

© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews