Spinazzola come Conti, manca la chiave monetaria
Leonardo Spinazzola si avvicina alla Juventus. Di quanto? Non troppo, perché ancora manca l'accordo fra la società bianconera e l'attuale proprietaria del cartellino, ovvero l'Atalanta. Perché c'è immobilismo? Le cause sono parecchie e non sono da imputare solamente al club atalantino. O meglio, gli orobici vorrebbero mantenere in rosa Spinazzola fino al 30 giugno del 2018 per motivi ovvi. Il mercato è stato già abbastanza invadente, perdendo due punti fermi come Kessie - promesso prima alla Roma ma poi finito al Milan - e poi Conti, mantenendo però in rosa Alejandro Gomez, vera e propria gemma del firmamento. Quindi perdere un altro titolare, che si è guadagnato la nazionale a suon di assist e prestazioni convincenti, non alletta l'Atalanta. E neanche Gasperini che, con parole molto chiare, ha spiegato come il giocatore per lui sarebbe sempre convocato. Peccato che poi Spinazzola non si sia presentato al Comunale per la sfida contro la Roma. Perché l'esperienza sotto la Maresana sarebbe finita, in primis, e poi forse per un confronto che si sarebbe fatto acceso con il pubblico, scottato dalla vicenda Conti.
E qui, come per Andrea Conti, c'è il problema principale. Manca l'accordo economico, anche perché il Genoa spara alto per Laxalt, vera e propria chiave di volta per l'arrivo di Spinazzola a Torino. E poi c'è, il contributo che l'Atalanta vuole dalla Vecchia Signora: perché se è vero che fra dodici mesi la Juventus potrà impadronirsi dell'esterno con un piccolo sacrificio, d'altra parte i bianconeri vorrebbero tappare il buco sin da subito, inserendo un altro titolare. O che sia un papabile, senza svenarsi. Tutte le alternative costano più di Spinazzola e avrebbero meno garanzie di un ambientamento in Italia. Quindi il tira e molla si risolverà, probabilmente nelle prossime ore. Ma sul banco le carte sono ancora ben lontano dall'essere tutte.