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TMW RADIO - Calcagno (AIC): "Certificati medici? Le storture sono tante"

TMW RADIO - Calcagno (AIC): "Certificati medici? Le storture sono tante"TUTTO mercato WEB
© foto di Emiliano Crespi
venerdì 1 settembre 2017, 20:382017
di Ivan Cardia
Archivio Maracanã 2017
TMW Radio
Archivio Maracanã 2017
Umberto Calcagno, Vice Presidente AIC, intervistato da Vincenzo Marangio e Ronald Giammò
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La Serie C ha rischiato di iniziare la stagione in ritardo per lo sciopero minacciato dall'AIC, con uno stallo che, almeno su quel fronte, si è poi risolto. Ne ha parlato a TMW Radio il vicepresidente dell'assocalciatori, l'avvocato Umberto Calcagno: "La situazione è figlia delle norme che riguardano l’utilizzo più o meno forzato dei giovani calciatori all’interno di un campionato professionistico. Noi purtroppo da un lato abbiamo la legge Melandri che distribuisce le risorse anche a questi fini, e dall’altra abbiamo delle norme che negli anni hanno condizionato l’utilizzo dei ragazzi. Le norme negli ultimi anni sono migliorati: nella vecchia C1 erano obbligatori alcuni Under in campo. Oggi siamo alle prese con le liste che sono difficili da giustificare: averle portate quest’anno a 14 è un problema. Non si capisce perché alcuni club non possano avere più giocatori".

Situazione da definire è quella dei tanti over che restano senza squadra.
"Si. E non è giusto: si parla molto di seconde squadre e possono essere una buona alternativa, speriamo di poterne parlare serenamente".

Quali proposte ci sono per migliorare la Lega Pro finanziariamente?
"C’è ancora molto da fare: bisogna creare un sistema per selezionare ancor meglio i soggetti che entrano nel nostro panorama calcistico. Non sono però per la riduzione delle squadre. Diminuire le squadre non serve se non si cambiano le norme".

L’AIC è entrata nell’occhio del ciclone per i giocatori che hanno inviato certificati medici per forzare un trasferimento.
"La nostra posizione è stata chiara fin da subito. Non dobbiamo fare qualcosa contro i calciatori, ma contro il sistema. Bisogna applicare le norme che già ci sono, tra cui quelle sulla disciplina della concorrenza. Il calciatore che non è in scadenza di contratto negli ultimi sei mesi non può essere contattato da un altro club senza avere l’autorizzazione della squadra che ne detiene i diritti sportivi. Gli agenti contattano il giocatore per altre squadre: le storture ci sono da una parte e dall’altra, perché se un giocatore non rinnova non deve finire un anno in tribuna. Non si può scaricare tutto su un calciatore, le norme devono essere applicate da tutte le parti".