TMW RADIO - Jacobelli: "Questo Napoli può andare lontano in Champions"
La qualificazione del Napoli, il caso Conte, la possibile cessione di Marchisio e gli ultimi movimenti di mercato. Di questo e tanto altro ha parlato Xavier Jacobelli, direttore di CorrieredelloSport.it, nel consueto editoriale su 'TMWRadio' con 'In Punta di Penna':
La Bild parla di un possibile esonero di Conte...
"La Bild è sempre ben informata sulla vicende sportive. In attesa di verificare questa notizia possiamo dire che si tratta di un'indiscrezione che conferma quanto lui e il Chelsea siano ai ferri corti: Conte non è felice della campagna acquisti".
Il Napoli va ai gironi di Champions:
"Il Napoli deve avere la consapevolezza dell'ottima prestazione fornita in campo europeo, ricordiamoci che nelle ultime 7 stagioni 6 volte le italiane sono uscite ai preliminari. La formazione di Sarri può arrivare molto lontano in Champions, così come in campionato. Stupito? No, mi aspettavo una grande prova. Ne ero sicuro, anche vedendo il pre campionato azzurro: Sarri ha evitato tournèe e viaggi intercontinentali".
Sul sorteggio di Champions:
"La competizione si è livellata verso l'alto: è unica al mondo. Per il calcio italiano Juventus, Roma e Napoli sono un motivo di orgoglio e di conferma della crescita del nostro movimento. Ora vedremo cosa uscirà dall'urna, ma qualsiasi siano gli avversari dobbiamo avere la consapevolezza che la musica sia cambiata".
Torniamo sulla Serie A, la Roma ha faticato molto all'esordio...
"Il messaggio lanciato dalla prima giornata è stato molto significativo. Gli squilli delle milanesi sono stati molto importanti e dimostrano quanto la lotta Scudetto non sia più a 2 o a 3. Anche perché il prossimo anno chi arriverà al quarto posto accederà direttamente alla Champions League: traguardo da raggiungere a tutti i costi per Montella e Spalletti".
Il mistero Schick:
"Una classica situazione ingarbugliata. Credo che sia molto importante la volontà del calciatore. Ferrero spinge per la Roma, vista la sua fede giallorossa. Il ragazzo però non ha dimenticato che l'Inter l'ha subito cercato dopo l'esito negativo delle visite mediche con la Juventus. Sono sicuro che cambierà squadra".
Keita presenta un altro certificato medico...
"Lotito non cede a nessun contrasto. Da Bergamo è arrivato un segnale importante: l'Atalanta ha vinto la propria battaglia con Spinazzola, dimostrando molta fermezza. Quando ci sono le regole bisogna rispettarle. I giocatori sono pagati tanto e devono portare rispetto, comportandosi da professionisti. Bisogna invertire la tendenza, basta certificati. Lotito è stato criticato spesso, ma non si può non dire che sappia difendere gli interessi della propria società".
Belotti vuole andare via?
"Cairo ha sempre ripetuto che Belotti non si muove da Torino. Ma c'è un ma...ovvero la presenza di una clausola rescissoria. Se arriva un club con 100 milioni, il Torino lo deve cedere, così come ha fatto il Napoli con Higuain l'anno scorso. Il mercato si fa minuto per minuto, vedremo cosa accadrà".
La situazione a centrocampo della Juventus con un Marchisio in bilico: può arrivare veramente Strootman?
"Vale sempre la regola del 'mai dire mai'. La vicenda Bonucci insegna. Noi prendiamo atto delle parole di Marotta, ma sappiamo anche del malessere che vive Marchisio, un pilastro e una bandiera bianconera. Sa che è arrivato Matuidi e ne potrebbe arrivare un altro, di conseguenza il suo spazio si restringe. Strootman? Se la Roma lo cedesse oggi, si farebbe un autogol incredibile. Non riuscirebbe a trovare un'alternativa alla sua altezza".
Le esigenze della Roma:
"Ha bisogno sia di un centrale difensivo che di un esterno d'attacco. A Bergamo ha sofferto molto. Pensando al modulo di Di Francesco, servono due difensori centrali molto veloci. Il sostituto di Salah? La Roma deve trovare uno che segni come l'egiziano, non si può pretendere che Dzeko faccia di nuovo 39 gol".
Chi tra le big ha bisogno di intervenire sul mercato?
"La Lazio che ha pareggiato contro la Spal, che non mi ha sorpreso: Semplici è un ottimo allenatore. I biancocelesti hanno la panchina troppo corta. Leiva non è un regista, Di Gennaro invece lo è. Poi Immobile in attacco è troppo solo, ha bisogno di una spalla. Ma sappiamo quanto tutti i movimenti siano legati alla vicenda Keita".