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TMW RADIO - Juary: "Diamo tempo a Gabigol e Gerson. Juve avanti a tutti"

TMW RADIO - Juary: "Diamo tempo a Gabigol e Gerson. Juve avanti a tutti"TUTTO mercato WEB
mercoledì 4 gennaio 2017, 17:362017
di Lorenzo Marucci

Nel corso di Quelli della Notte in onda su TMW Radio è intervenuto dal Brasile Jorge Juary, l'ex attaccante di Avellino, Ascoli, Inter e Cremonese. Insieme a Beniamino Vignola, pure lui in collegamento telefonico, ha ripercorso gli anni in Irpinia, tra gol, soddisfazioni, la danza alla bandierina dopo il gol ("credo di essere stato il primo, qualcuno sostiene che il primo sia stato Milla ma in realtà sono stato io") e anche momenti drammatici come quelli del terremoto. Juary adesso è tornato in Brasile, dove sta lavorando come responsabile del settore giovanile del Santos: "Anche i miei figli stavano dimenticando la loro patria e allora ho voluto tornare qui. Sto lavorando bene, magari tra qualche anno tornerò in Italia anch'io". Poi sulla sua esperienza all'Inter: "Quando sono andato lì credevo di essere pronto ma poi non sono riuscito a giocare come sapevo. Psicologicamente ero un po' fragile. Magari se aspettavo ancora un po' sarebbe stato meglio. Ma è stato importante andarci perchè sono cresciuto come uomo e come calciatore". Juary ha parlato anche dell'attualità e dei calciatori brasiliani in Italia: "Gabigol ha fatto la scelta di andare in Italia: il cambio è grande, ha lasciato una squadra in una fase in cui stava bene. E' giovane e ha tante cose da apprendere. Sono sicuro che potrà dare soddisfazioni: ci vogliono pazienza e tranquillità, che forse non trova adesso nell'Inter. La cosa migliore sarebbe andare a giocare in una squadra più piccola.

L'impatto con l'Inter è troppo forte. Il Santos giocava solo per lui e per i suoi gol. All'Inter adesso non possono giocare per lui... Le sue caratteristiche? Gli piace lo spazio per partire è veloce e ha un bel sinistro, straordinario. Serve pazienza. Gerson? Per noi brasiliani il problema è ambientarsi, il calcio italiano è diverso. Siamo abituati a giocare ma a lavorare poco. Ci piace prima dominare il pallone e poi guardare il resto. In Italia è il contrario. Se c'è un nuovo Juary? Non c'è più, neanche il mio nipotino che promette bene (ride, ndr)". Chiusura sulla Juve: "E' avanti a tutti, non c'è in Italia una squadra più forte. La Roma è un passo indietro"