Bologna, Donadoni: "Gol annullato? Spesso pagano i più deboli"
Roberto Donadoni, allenatore del Bologna, dopo la sconfitta arrivata contro il Milan in casa ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue parole riprese da MilanNews.it: "E' giusto dire che gli episodi del primo tempo hanno determinato la gara. Loro sono stati bravi sul primo gol, anche se noi siamo stati poco reattivi nell'andare a contrastare il tiro di Calhanoglu. Il gol tolto, che secondo me non andava tolto, avrebbe permesso che la partita andasse in modo diverso. Poi abbiamo sbagliato un disimpegno in orizzontale e andare sotto 2-0 è stato mentalmente difficile. Infatti nel secondo tempo non siamo entrati bene e abbiamo rischiato di prendere altri gol. Poi, passato quel momento, siamo tornati a giocare la partita. Ci abbiamo provato, però poi la qualità individuale in certe giocate determina molto. Bisogna rischiare nelle zone giuste del campo, spesso facciamo la cosa non giusta e questo ci toglie delle opportunità. Mi sarei aspettato un po' di vigore in più anche da chi è subentrato. Ho messo Keita e non Di Francesco perché volevo sfruttare i suoi cross in mezzo".
Sul gol annullato al Bologna?
"Non era da annullare, la prende con la mano, ma era a un metro e mezzo di distanza. Si sbaglia, non è un problema. Mi piacerebbe, però, che ammettessero l'errore. Spesso sono penalizzati i più deboli".
Bologna-Juventus?
"Tutte queste cose devono servire a spronarci di più, altrimenti non migliori e non cresci. Possiamo anche prendere atto di aver subito un torto, ma non fare del vittimismo e rialzare la testa. Incontriamo una squadra fortissima, che ieri ha ribaltato la partita nei minuti finali, ma noi vogliamo giocarci le nostre chance. Tra me e la squadra non ci sono assolutamente problemi".
Palacio?
"Dobbiamo essere bravi a centellinare le sue energie".
Verdi prima punta?
"Penso che lo possa fare, a patto che poi ci siano 2-3 giocatori che vanno dentro in area".
Orsolini?
"Direi bene, secondo me può essere ancora più intraprendente e incisivo, avere più fame e prendere spunto da Cutrone come cattiveria".